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Un libro piccolo, un grande messaggio di speranza. Ho letto questo racconto in un "soffio". Mi ha coinvolto e emozionato. Sono mamma di una bimba di cinque anni e come Emma guardo mia figlia e già cerco di leggere, comprendere e cogliere dai suoi sguardi e dai suoi giochi che persona sia e voglia diventare. è un viaggio entusiasmante e impegnativo. Come ogni mamma cerco di dare a lei il meglio di me. Emma sicuramento lo ha fatto e lo fa. Mi ha commosso la sua capacità di tenere e mantenere le relazioni, col figlio che se ne va, col marito che in qualche modo torna nella sua vita ed entra a pieno titolo nel ruolo di padre. Sono legami, scontati forse nella quotidianità al punto di rischiare di perdersi, che il gesto di fuga del figlio riporta con forza all'attenzione di tutti i protagonisti. La mia preoccupazione di mamma è che quanto oggi io sto insegnando a mia figlia possa un domani perdersi in un mondo sempre più complicato. in questo libro sento forte il messaggio di speranza che questo possa non accadere. Emma non perde la speranza, legge e comprende i messaggi del figlio, pur espressi in un linguaggio così diverso dal suo, e lo ritrova. E il figlio era lì ad aspettare lei e il padre.
Una bella storia, che emoziona, che ti coinvolge anche con degli spazi bianchi per immaginare quelle vite... Un esempio che consola di un dolore che avvicina invece che dividere, che ritesse un senso e un significato per persone che l'avevano perduto. Brava, grazie! Al prossimo racconto
"Il rovescio della medaglia" di Paola Cristallo mi è piaciuto. Di scrittura leggera ed incalzante, inizia come un giallo e continua su questo registro espressivo. Ma poi i tre progetti di vita separati cominciano e ritessere i fili fra loro, fino ad un plot finale che arriva all'improvviso ed inaspettato. cosa faceva? cosa pensava? come creava? è la psicologia del rimosso ad entrare in comunicazione. Ma c'è anche la prospettiva delle vie insolite della educazione e della formazione, sempre improntate dalla reciprocità.. Io stesso, da adulto prevecchio e molto poco comprensivo dei writers murali, proverò a prestare più attenzione a questi colori sgargianti e forme deformate dalle quali scorro via l'occhio ritenendole di immeritevole valore. Grazie per la lettura. Paolo Ferrario
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