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Anno edizione: 2014
Anno edizione: 2017
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Un Bignami di storia del Giappone, più che un saggio sui samurai. E le loro spade? (..."ereditate" dagli ufficiali della II guerra mondiale: si dice che uno con un fendente abbia tagliato la canna di un cannone americano. Anche le katane moderne sono forse le migliori spade al mondo, nonché costosi oggetti da collezione) E le tecniche di combattimento, il loro sorprendente bushido? Su tutto questo non c'è quasi niente nel libro, se non qualcosa nel finale sull'Hagakure. Al contrario, per oltre metà della sua lunghezza il libro fa la cronaca noiosetta delle infinite guerre feudali tra clan e tra daimyo, lasciando poco spazio anche ai ritratti dei protagonisti o agli episodi veramente significativi. Insomma, una storia del Giappone sub specie samurai. Anche la 4a di copertina è, come al solito, fuorviante. Vi si parla p. es. di "feticismo della spada, perversione sessuale, compassione, estetismo": nel libro non ce n'è traccia, a meno di qualche paragrafo sulla diffusa e raccomandata omosessualità fra i samurai (la citata "perversione sessuale"?!). E così è più o meno per gli altri temi citati dalla 4a di copertina. L'altro vero punto debole è la terribile prosa dell'autore: "apparì" per "apparve", "si dileggiava in cinomachie", "le asperità della vita militare", "ristrutturare le sue truppe": La sintassi è frammentata fino al singhiozzo e problematico pare anche l'uso dei pronomi, sempre "intuitivo": "K. era morto, e fu il figlio M. a deciderne le sorti" (del cadavere? Dell'armata citata poco prima?). Insomma, spesso sembra di essere di fronte alla trascrizione pedissequa di lezioni orali, magari universitarie: da Mondadori, anzi da un "Oscar", è legittimo aspettarsi di più. Naturalmente il libro si fa leggere comunque, ma soprattutto nelle sue ultime 100 pp.: interessanti la figura di Musashi, lo spadaccino invincibile e puzzone, le rivolte dei samurai cristiani, il tramonto ottocentesco ecc., ma bisogna quasi sempre accontentarsi di una trattazione superficiale.
Bel testo, davvero completo ed illuminante. Sicuramente permette di conoscere molto più a fondo la storia dell'antico Giappone. Alcuni passaggi mi sono risultati un po' "pesanti", ma nel complesso un bel libro, che consiglio a chi voglia approfondire la propria conoscenza del Giappone.
A metà tra elencazione storica e racconto, il libro si lascia leggere ma non cattura. Del resto, per raccontare efficacemente di guerrieri bisogna avere in circolo almeno una goccia di quel sangue.
Recensioni
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