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Anno edizione: 2021
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Alla ricostruzione precisa dei maggiori eventi della Guerra Bianca, Stefano Ardito unisce un affresco vivido dell'umanità varia ed eterogenea che quella guerra l'ha combattuta. Lo fa con coraggio, mostrando come dalle privazioni della vita di trincea possano maturare frutti molto diversi. Grettezza ed eroismo, isteria e lucidità, egoismo e abnegazione. Restituendo con forza quell'insondabile groviglio di contraddizioni che è l'essere umano.
Antonio Renzi è un giovane ufficiale degli alpini. Quando l'Italia entra nella Grande Guerra il 24 maggio 1915 ha poco più di vent'anni, ma nel deserto della Libia ha già conosciuto la violenza e la morte. Ora tutto cambia, e dal caldo e dalle tempeste di sabbia deve passare alle bufere di neve delle Dolomiti. Antonio è nato a Firenze, e oltre alle difficoltà del terreno e del clima, e ai colpi dei fucili e dei cannoni austro-ungarici, deve superare la diffidenza degli alpini nati in Veneto, Piemonte e Lombardia, che si muovono sulla roccia e sulla neve come a casa propria. Il suo compito è di studiare il territorio, analizzare le operazioni, progettare attacchi a sorpresa. Una missione delicata, che gli è stata affidata dal colonnello Boursier, che vent'anni prima, sul campo di battaglia di Adua, era sopravvissuto a un disastro causato dalle mappe imprecise e dalla penuria di informazioni. Tra il 1915 e il 1918 Antonio attraversa il fronte delle Alpi, dal Cevedale fino alle Dolomiti e all'Isonzo. È protagonista e testimone di molti eventi decisivi, dalla conquista del Passo della Sentinella a quella del Corno di Cavento, dalla mina del Castelletto alla catastrofe di Caporetto. Incontra personaggi storici come Cesare Battisti, Rudyard Kipling e Gabriele D'Annunzio, e solo il maltempo gli impedisce di partecipare al Volo su Vienna. Accanto alla storia di Antonio si dipanano quelle dell'infermiera Francesca, della quale il protagonista si innamora, e di decine di alpini che provengono da ogni regione d'Italia. Alla ricostruzione precisa dei maggiori eventi della Guerra Bianca, Stefano Ardito unisce un affresco vivido dell'umanità varia ed eterogenea che quella guerra l'ha combattuta. Lo fa con coraggio, mostrando come dalle privazioni della vita di trincea possano maturare frutti molto diversi. Grettezza ed eroismo, isteria e lucidità, egoismo e abnegazione. Restituendo con forza quell'insondabile groviglio di contraddizioni che è l'essere umano.
Il libro parla dell’Arma degli Alpini nel corso della Grande Guerra, narrando dei fatti salienti, quali la battaglia al Passo della Sentinella, la mina del Castelletto, la triste e tragica vicenda di Cesare Battisti, lo scontro del Corno di Cavento, la ritirata di Caporetto, la presa e la successiva perdita del Pizzo San Matteo, ecc.; si potrebbe pensare a un testo esclusivamente storico, a un saggio, ma intelligentemente Ardito ha inserito nella narrazione un personaggio sempre presente, nella sua veste di osservatore dell’Ufficio Informazioni, il capitano Antonio Renzi. I fatti raccontati e alcuni dei protagonisti rispondono a realtà, mentre il personaggio sempre presente, questo ufficiale fiorentino, è frutto di fantasia, di creatività. Dico subito che è una persona di qualità, ma non un eroe, il che non guasta, anzi dà tono e realtà a quanto viene raccontato, costituisce un tratto comune che collega bene i fatti veri di quella guerra. Il sangue sotto la neve mi è piaciuto molto e pertanto non mi resta che consigliarvene la lettura.
Decisamente mediocre come romanzo, non male, senza però essere originale, come saggio
non male. piu' saggio che romanzo, pero'.
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