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In questo romanzo, che si avrebbe voglia di definire hitchcockiano, Simenon tratteggia con inquietanti chiaroscuri la figura di una perfetta dark lady nella Parigi degli anni Cinquanta.
Tutto era cominciato (ma quando, esattamente? Lui stesso non riusciva a ricordarsene) con una improvvisa sensazione di vertigine, accompagnata da «un intenso e molesto calore alla gola». Poi, in seguito al ripetersi delle crisi, aveva consultato vari medici, l'ultimo dei quali gli aveva consigliato di prendere nota di quello che aveva fatto, e mangiato, prima di ogni crisi. In quegli appunti, buttati giù su un foglietto che nascondeva tra le pagine di un libro, aveva deciso di annotare anche altro: quello che sua moglie, a differenza di lui, non aveva mangiato. E, dall'appartamento collegato attraverso una scala a chiocciola con la cartoleria di cui sua moglie era la «padrona», aveva cominciato a spiarla, ad ascoltare le sue telefonate, a cercare delle prove. A volte quasi si vergognava di rimuginare quei vaghi sospetti: si amavano da così tanto tempo, loro due! Altre volte, invece, gli veniva voglia di «afferrarla per le spalle» e, guardandola negli occhi «come si guardavano quando si stringevano appassionatamente l'uno all'altro», dirle: «Ho vissuto qui, con te, per quindici anni. Abbiamo fatto di tutto perché i nostri due corpi fossero un corpo solo, perché la tua saliva fosse la mia, perché il tuo odore e il mio odore fossero il nostro odore. Ci siamo accaniti a far sì che il nostro letto diventasse il nostro universo... Dimmi la verità». Ma sarebbe mai riuscito a formulare quella invocazione, a chiedere pietà?
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Di Simenon ho letto praticamente tutto quanto pubblicato da Adelphi. Scrittore di enorme spessore, incomprensibilmente mai premiato col Nobel. Questo, comunque, è l'unico suo libro che ho letto - la prima volta - tutto d'un fiato, come si suol dire. Poi letto e riletto per apprezzarlo ed amarlo sempre di più.
Altro esempio di come Simenon sapeva indagare e descrivere l'animo umano. Se amate Simenon leggetelo subito, se non lo amate o non lo conoscete è una bella occasione per cominciare con questo grande scrittore.
Capolavoro questo? Un libro insulso, noioso, senza messaggi importanti da mandare, vuoto si attorciglia su stesso in dialoghi e pensieri paranoici, raccontando le paranoie degradanti in depressione del protagonista. Letto veramente a fatica. Risparmiatevi sti soldi
Recensioni
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In questo romanzo, che si avrebbe voglia di definire hitchcockiano, Simenon tratteggia con inquietanti chiaroscuri la figura di una perfetta dark lady nella Parigi degli anni Cinquanta.
È un sorprendente inedito, questo romanzo di Georges Simenon. Sembra evidente che la distanza dalla Francia, dopo la guerra, e il lungo soggiorno dell’autore nel Connecticut, abbia giovato alla sua produzione e anche alla sua vita personale. Non solo perché Simenon, ripiegando in America, si è lasciato alle spalle gli anni della guerra e il rapporto sempre conflittuale con sua madre, ma anche perché le contaminazioni di cui si sono nutriti i romanzi scritti in quel periodo, i romanzi “duri”, li hanno resi qualcosa di raro e prezioso. È come se l’autore belga, lontano dai luoghi in cui ha dato vita al suo ispettore Maigret, fosse davvero libero di uscire dal suo personaggio per esplorare narrazioni nuove ed estreme.
Ed estremo è anche questo romanzo, scritto e pubblicato nel 1953, in cui l’autore tratteggia le figure di due personaggi incredibilmente attuali. Sposati da una decina d’anni Louise ed Étienne sono una coppia francese molto particolare. Lei, donna corpulenta e volitiva, dirige la cartoleria di famiglia. Lui, gracile e insicuro, fa l’agente di commercio. Non hanno nessun amico e non frequentano nessuno, salvo una coppia con cui si incontrano tutti i giovedì per una partita a carte. Nella loro casa, comunicante con la cartoleria attraverso una scala di ferro, lavora una giovane cameriera, mentre in negozio ci sono due commessi anziani. Tutta la loro vita si svolge, sempre, entro quelle quattro mura.
Da qualche tempo Étienne ha sviluppato una “sensibilità” particolare, una serie di malori lo colgono improvvisamente, la paura lo attanaglia e lo costringe in casa, dove si dedica alla lettura e dove, dalle stanze del piano di sopra, segue ogni movimento di Louise. Mano a mano che la sua debolezza aumenta, la sua mente inizia a dubitare di sua moglie, che inspiegabilmente scoppia di salute.
Tutto quello che fa Louise trasuda vitalità, sensualità, forza. Étienne subisce e viene soggiogato da questo personaggio femminile ultra contemporaneo, questa perfetta dark lady d’altri tempi, che quasi “cannibalizza” il marito. Esangue, come la vecchia società europea, Étienne soccombe sotto le sue stesse paranoie.
Georges Simenon fotografa in un capolavoro di meno di 200 pagine, questo disfacimento umano, questo trionfo del femminino e dell’oscuro, alla fine di un lungo e vano tentativo dei due coniugi di unire le loro solitudini nelle quattro mura domestiche. Nell’impossibilità di fondersi e nella loro disfatta si compie il finale del più classico dei romanzi noir.
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