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Quando l'anziano regista israeliano Yair Moses viene invitato a Santiago de Compostela per una retrospettiva dei suoi film, non sa che dovrà fare i conti con un fantasma del passato: Shaul Trigano, suo ex amico e sceneggiatore, che ora vuole metterlo con le spalle al muro, obbligandolo a portare a termine ciò che era stato interrotto e sembrava perduto. Un romanzo misterioso e profondo. Una vertiginosa meditazione sulla creazione, sulla memoria, sul perdono.
«Un complesso e insolito romanzo, colmo di stupore ma anche di dolcezza» – Elena Loewenthal, Tuttolibri
Indebolito dall'età nel fisico ma non nello spirito, Yair Moses è un regista israeliano invitato a Santiago per una retrospettiva sui suoi film. Lo accompagna Ruth, protagonista di gran parte delle sue pellicole, di volta in volta definita "compagna", "musa", "personaggio". Ad accoglierlo, però, vi saranno alcune sorprese: la rassegna è organizzata da un religioso appassionato di cinema e si concentra sui suoi primi titoli, pellicole cosi datate che lo stesso regista fatica a ricordarne il contenuto (facendo assomigliare le proiezioni a stranianti viaggi nella memoria, a metà tra la seduta psicanalitica e la confessione religiosa). Inoltre nella stanza d'albergo è appeso un quadro che lo turba profondamente: una versione del celebre tema iconologico della "carità romana" in cui la giovane Pero allatta il padre Cimone, chiuso in carcere e condannato a morire di fame. Il dipinto ricorda al regista una scena simile che sarebbe dovuta apparire in uno dei suoi film. Ruth, però, si era rifiutata di girarla: l'avallo di Moses alla decisione dell'attrice aveva causato la loro rottura con lo sceneggiatore, Shaul Trigano, la mente creativa alla base dei loro successi (e all'epoca compagno della donna). Una rottura tanto dolorosa quanto irrimediabile. Almeno fino ad oggi: Moses scopre che dietro l'organizzazione della rassegna c'è proprio Trigano.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Un libro assurdo e noioso. Vai avanti a leggerlo pensando al momento in cui si manifesterà una rivelazione che illumini il libro. E alla fine la agnizione arriva: una fantasia assurda di uno scrittore erudito che ha perso l'ispirazione e confonde la bizzarria con la profondità del pensiero. Tenersene lontani. Si può impiegare meglio il tempo.
1 pò pesante. ma come i precedenti lavori ancora 1 volta al TOP! leggere con calma, e assimilare i concetti.
Ho letto e amato tutti i romanzi di Yehoshua che considero tra i maggiori scrittori contemporanei. "La scena perduta" mi e' sembrato pero' eccessivamente iniziatico: se si riesce ad arrivare alla fine della retrospettiva cinematografica, si viene accompagnati verso un finale bizzarro e struggente che rende poi difficile staccarsi da Moses.
Recensioni
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