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La scomparsa di Josef Mengele - Olivier Guez - copertina
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scomparsa di Josef Mengele

Descrizione


Finalista al Premio Strega Europeo 2018.

Vincitore del prestigioso Prix Renaudot, La scomparsa di Josef Mengele si immerge fino in fondo nel cuore di tenebra del secolo trascorso, tra vecchi nazisti, agenti del Mossad, dittatori da operetta e attori di un mondo corrotto dal fanatismo.

«Olivier Guez si immerge nella realtà storica, la cristallizza nella vita individuale, nella carne e nel sangue di un uomo di cui niente può giustificare l’esistenza». - Le Monde

«Sono pagine secche come uno sparo, senza una parola in più del necessario, per narrare l'orrendo esilio di uno sterminatore». - Andrea Kerbaker, Tuttolibri - La Stampa

«Olivier Guez ci dà con il suo La scomparsa di Josef Mengele il tassello che mancava alla sterminata letteratura su questo infame individuo». - Corrado Augias, il venerdì di Repubblica

«Un’arida ed efficace tessitura letteraria che comincia subito dopo la pagina più buia della storia e pone il lettore di fronte a verità inquietanti». - Francesca Frediani, D la Repubblica

«Olivier Guez ci restituisce, con stile asciutto e senza bisogno di aggettivi, il contrappasso di un uomo braccato e vittima delle sue nevrosi». - Gigi Riva, L’Espresso

Ogni due o tre generazioni, quando la memoria si affievolisce e gli ultimi testimoni dei massacri precedenti scompaiono, la ragione si eclissa e alcuni uomini tornano a propagare il male.

Buenos Aires, giugno 1949. Nella gigantesca sala della dogana argentina una discreta fetta di Europa in esilio attende di passare il controllo. Sono emigranti, trasandati o vestiti con eleganza, appena sbarcati dai bastimenti dopo una traversata di tre settimane. Tra loro, un uomo che tiene ben strette due valigie e squadra con cura la lunga fila di espatriati. Al doganiere l’uomo mostra un documento di viaggio della Croce Rossa internazionale: Helmut Gregor, altezza 1,74, occhi castano verdi, nato il 6 agosto 1911 a Termeno, o Tramin in tedesco, comune altoatesino, cittadino di nazionalità italiana, cattolico, professione meccanico. Il doganiere ispeziona i bagagli, poi si acciglia di fronte al contenuto della valigia piú piccola: siringhe, quaderni di appunti e di schizzi anatomici, campioni di sangue, vetrini di cellule. Strano, per un meccanico. Chiama il medico di porto, che accorre prontamente. Il meccanico dice di essere un biologo dilettante e il medico, che ha voglia di andare a pranzo, fa cenno al doganiere che può lasciarlo passare. Cosí l’uomo raggiunge il suo santuario argentino, dove lo attendono anni lontanissimi dalla sua vita passata. L’uomo era, infatti, un ingegnere della razza. In una città proibita dall’acre odore di carni e capelli bruciati, circolava un tempo agghindato come un dandy: stivali, guanti, uniforme impeccabili, berretto leggermente inclinato. Con un cenno del frustino sanciva la sorte delle sue vittime, a sinistra la morte immediata, le camere a gas, a destra la morte lenta, i lavori forzati o il suo laboratorio, dove disponeva di uno zoo di bambini cavie per indagare i segreti della gemellarità, produrre superuomini e difendere la razza ariana. Scrupoloso alchimista dell’uomo nuovo, si aspettava, dopo la guerra, di avere una formidabile carriera e la riconoscenza del Reich vittorioso, poiché era… l’angelo della morte, il dottor Josef Mengele.

Periodo/Luogo/Soggetto: XX secolo, Argentina, Josef Mengele.
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Dettagli

2018
240 p., Brossura
9788854516045

Valutazioni e recensioni

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cecilia
Recensioni: 4/5
La scomparsa di Josef Mengele di Olivier Guez

Un romanzo che, basandosi sulle numerose ricerche storiche citate nella bibliografia, diventa anche un valido esempio di romanzo non fiction. Con una narrazione essenziale la lettura diventa sempre più coinvolgente, a tal punto che riusciamo a capire come la fuga di Mengele sia stata essa stessa la sua unica condanna.

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Angelo
Recensioni: 4/5

affascinante romanzo storico che ricostruisce una delle vicende personali più raccapriccianti e al tempo stesso avvolte da un alone di fascinoe mistero del 900. Ben scritto.

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paolo
Recensioni: 3/5

Ho letto questo libro subito dopo aver letto " l'ospite" , che tratta anch'esso del periodo di fuga di Mengele tra Argentina e Brasile. Sono rimasto un po' deluso, perché pensavo che avrebbe trattato di altri incontri do Mengele, come quello che aveva avuto con Pia, dell'ospite. Invece ha presentato un Mengele più cupo e spaventato, probabilmente più verosimile col Mengele reale. Certo incuriosisce immaginare come fosse e si comportasse in realtà il Mengele che era riuscito a non scontare neppure un giorno per i suoi crimini. I due libri offrono quindi delle chiavi di lettura.

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Recensioni

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Voce della critica

L’ultimo libro di Olivier Guez, un romanzo con venature un po’ gialle, intende far luce su un enigma: la scomparsa di Josef Mengele e la sua morte, dopo anni di latitanza, su una spiaggia brasiliana. Dell’“angelo della morte” nazista lo scrittore segue meticolosamente le tracce durante la clandestinità, piegando tuttavia la scrittura alla necessità di erigere un muro invalicabile di distanza emotiva dall’uomo anche nei momenti più bui della sua esistenza da fuggiasco. Guez non si sofferma mai, se non in poche dense pagine, sulle atrocità commesse. Il ricordo dell’orrore, che pure permea ogni pagina, resta sullo sfondo: il fuoco del lavoro di Guez si concentra sul dopo, sul periodo che intercorre tra la fuga di Mengele e la sua morte nel 1979, con un’efficace ricostruzione del contesto che gli ha permesso di sottrarsi per più di trent’anni alla cattura.

Inizialmente troviamo Mengele in Argentina che lavora come rappresentante della prospera azienda di famiglia e pratica aborti clandestini per giovani borghesi, godendo di un’assoluta impunità al pari di numerosi altri nazisti protetti dalle ambizioni geopolitiche di Perón. La svolta arriverà nel 1960 con il rapimento di Eichmann da parte del Mossad, a un soffio dal catturare lo stesso Mengele. Il vento è cambiato: passata la delicata fase di consolidamento dei nuovi equilibri post-bellici, il lavoro della memoria spalanca prepotentemente al mondo le porte sulle atrocità dei nazisti e da quel momento il nome di Mengele ricorrerà sempre più spesso sui giornali, costringendolo a una rigida clandestinità prima in Paraguay e poi in Brasile. Tuttavia anche il dopo non può ignorare la dimensione intima di Mengele. “Papà che cosa hai fatto ad Auschwitz?” gli domanderà il figlio ormai adulto nel loro drammatico incontro, l'unico momento nella vita dell'uomo in cui gli verrà chiesto conto delle sue azioni. Il giovane si scontrerà dolorosamente con la verità. Ecco che il criminale di guerra sfuggito alla cattura si rivela tra rigurgiti di autocommiserazione e tronfia ostentazione della missione di proiettare la razza ariana nell’eternità. Non un Caino errante schiacciato sotto il peso della colpa e neppure le scintille di una criminale seduzione o di efferata genialità. Nessun mistero e nessuna grandezza: solo un uomo meschino e ingrato, cristallizzato nelle sue paranoie, che si aggiunge alla schiera dei tanti esseri banali che hanno messo in moto gli ingranaggi dell’orrore.

Recensione di Luisa Gerini

 

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Conosci l'autore

Olivier Guez

1974, Strasburgo

Olivier Guez è uno scrittore e sceneggiatore francese molto noto. Collabora assiduamente con "Le Monde", "Le Point" e al "New York Times". Nel 2016 ha ricevuto il premio per il cinema tedesco per la miglior sceneggiatura con il film The People vs. Fritz Bauer. In Italia è stato pubblicato da Neri Pozza il suo romanzo La scomparsa di Josef Mengele (2018) e Elogio della finta (2019).

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