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Lo scontento è una fiamma che ci arde dentro, brucia e illumina, ci divora e ci fa vivi. Il mondo si regge su chi accetta la sorte ma cammina sulle gambe degli scontenti».
«Ci fu l’epoca dei rivoluzionari, ci fu il tempo dei ribelli. Questa è l’età degli scontenti. Siamo scontenti della vita che facciamo e di noi stessi. Il potere ci vuole insoddisfatti, per generare desideri e dipendenza. Ma qualcosa non è andato come previsto
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La scontentezza - che non è propriamente infelicità (fatto intimo e privato) - è un sentimento, un modo di vivere che caratterizza l'epoca attuale. Questo per motivi 'contingenti' (pandemia, guerra in Ucraina, emergenza economica e ambientale …) e per tendenze 'strutturali' (decadenza dei rapporti umani, preminenza del virtuale sul reale, genderfluid, intelligenza artificiale …). In sintesi lo scontento è la somma del malessere spirituale che è dentro di noi e del malessere storico-ambientale che è fuori di noi. Scontentezza è ormai un sentimento 'globalizzato' che pervade il nostro mondo, con caratteristiche proprie e uniche, diverso ma in qualche modo affine a malinconia, inquietudine, amarezza. Da queste basi derivano le ripercussioni sociali dello scontento (il 'partito' e gli 'impresari' dello scontento, gli odiatori sociali e globali che aggrediscono nei social), ambientali (le cd scontentopoli, dove lo scempio e il degrado urbanistico condizionano gli stati d'animo e il bene-stare dei cittadini), estetiche (il mito del sempre giovane e bello), comportamentali individuali e pubbliche (scontentezza interiore che diventa accidia e pigrizia rancorosa). Un libro certamente da leggere e ponderare, che si configura come il seguito e l'integrazione de “ La Cappa” di Veneziani
La scontentezza - che non è propriamente infelicità (fatto intimo e privato) - è un sentimento, un modo di vivere che caratterizza l'epoca attuale. Questo per motivi 'contingenti' (pandemia, guerra in Ucraina, emergenza economica e ambientale …) e per tendenze 'strutturali' (decadenza dei rapporti umani, preminenza del virtuale sul reale, genderfluid, intelligenza artificiale …). In sintesi lo scontento è la somma del malessere spirituale che è dentro di noi e del malessere storico-ambientale che è fuori di noi. Scontentezza è ormai un sentimento 'globalizzato' che pervade il nostro mondo, con caratteristiche proprie e uniche, diverso ma in qualche modo affine a malinconia, inquietudine, amarezza. Da queste basi derivano le ripercussioni sociali dello scontento (il 'partito' e gli 'impresari' dello scontento, gli odiatori sociali e globali che aggrediscono nei social), ambientali (le cd scontentopoli, dove lo scempio e il degrado urbanistico condizionano gli stati d'animo e il bene-stare dei cittadini), estetiche (il mito del sempre giovane e bello), comportamentali individuali e pubbliche (scontentezza interiore che diventa accidia e pigrizia rancorosa). Un libro certamente da leggere e ponderare, che si configura come il seguito e l'integrazione de “ La Cappa” di Veneziani .
E molto interessante lo consiglio vivamente
Recensioni
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