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«Il problema che queste dense pagine affrontano non è solo quello delle debolezze nel sistema di trasmissione delle "nozioni" se affidato alla sola mitica "rete", ma anche e soprattutto quello del significato che riveste la scuola al di là di quel primo aspetto.» – Paolo Pombeni, Domenica - Il Sole 24 Ore
Ci si accorge dell'aria soltanto quando comincia a mancare. Da qualche decennio, nelle società del benessere la scuola è sembrata rivestire un ruolo sempre più impercettibile, come quello dell'aria in una stanza, o della luce nelle ore diurne. C'è, nessuno mette in dubbio che debba esserci, ma pochi se ne curano. Tuttavia la pandemia di Covid-19, che molti governi hanno affrontato con la chiusura degli istituti e il trasferimento a distanza della didattica, ha costretto ad accorgersi che la vita della scuola non è un "fatto", destinato a perpetuarsi automaticamente, ma una "possibilità", su cui non cessare di riflettere con scrupolo e di cui prendersi carico, in vista del presente prima che del futuro. Turbati dal fenomeno della sua interruzione, alcuni insegnanti del Liceo "Leonardo da Vinci" di Casalecchio di Reno (BO) hanno costituito un gruppo informale di studio e di azione, il "Presidio primaverile per una Scuola a scuola". Uscendo dalle aule vuote hanno tenuto lezione col PC in cortile, per rendere visibile il paradosso di una scuola che, nelle parole di tutti, era diventata la priorità, ma, nelle cose, era lasciata appassire di giorno in giorno. Questo libro raccoglie le loro esperienze sul campo e le voci degli illustri studiosi che hanno voluto sostenerli.
Con scritti di: Noemi Billi, Renato Borgatti, Cristina Fantoni, Chiara Frezzotti, Sara Gandini, Francesco Genovesi, Andrea Lederi, Daniela Marconi, don Antonio Mazzi, Maria Cristina Mecenero, Lorenzo Morri, Anna Oliverio Ferraris, Gianfranco Pasquino, Gaia Pierpaoli, Adriano Prosperi, Barbara Rabbi, Giuseppe Riva, Chiara Stancari, Bruno Tognolini.
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