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Con una frase che sembrava di un maestro zen, Leo Longanesi diceva: "Eppure è sempre vero anche il contrario". Seguendo questo motto, che era un po' un invito a non essere retorici, ma un tantino più tolleranti, ci viene da pensare che il secolo appena finito non sia stato affatto breve, ma piuttosto lungo. Lunghissimo, anzi. Perché, come tutti abbiamo sperimentato, rispetto alla brevità quasi fulminea dei momenti del piacere, quelli della sofferenza risultano di una lunghezza sfiancante. Il Novecento è stato secolo di grandissima sofferenza: il secolo delle dittature. Anche se, confermando l'esattezza della frase longanesiana, possiamo dire che è stato anche il contrario, il secolo della democrazia: perché tanti paesi che prima non l'avevano l'hanno raggiunta. Potremmo continuare a fare esempi di questo tipo: dire, intorno al secolo passato, cose che, contraddicendosi, risultino egualmente vere. Ma, così come ogni regola ha le sue eccezioni, anche la frase di Longanesi perde un po' della sua verità di fronte al titolo di un libro di Elena Doni e Manuela Fugenzi, edito da Laterza: Il secolo delle donne. L'Italia del Novecento al femminile. Il secolo appena trascorso è stato infatti, in Italia come in altri paesi dell'Occidente, il secolo in cui lentamente e continuamente - con qualche arresto e veloci ripartite - le donne hanno socialmente affermato la loro presenza: hanno strappato la loro bellezza dalle mani dei mediocri poeti, dei cantori dei focolari domestici, e l'hanno consegnata alla vastità della vita di tutti i giorni. Intorno a questa sofferta conquista, il libro, formato da un centinaio di fotografie accompagnate da brevi testi, risulta molto piacevole. Ha una certa stendhalianità: una impegnata lievità, in cui il valore delle fotografie passa interamente per la via testimoniale, resa più limpida dalla parola scritta.
Diego Mormorio
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