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Anno edizione: 2015
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Bellissimo e intrigante scritto di un bravo medico palermitano, oltre che scrittore; letto grazie alla generosità (con l'efficiente circuito "dono" IBS) di un altro valente e bibliofilo medico palermitano. Colpisce nel libro la ricchezza di storia e di cultura, dipanate in una trama di vite raccontate in due finestre temporali: il 1906 e il 1593. Molti vissuti si incrociano negli episodi che hanno comun denominatore nella ricerche, talvolta bramosa, di un tesoro aureo nascosto, tesoro che sembra il pretesto se non la metafora, per altro: fede, rapporto tra religione ebraica e cattolica, inquisizione, massoneria, esoterismo, giustizia, verità, carità, sofferenza, povertà e ricchezza, i valori delle diverse epoche, l'amore, i peccati, la memoria, steganografia e semeiotica mistica, Paracelso e Tritemio e tanto altro. Si tirano in ballo modi e linguistiche diverse, anche dialettali (palermitano, catanese, veneziano) intercalate tra molte dotte riflessioni e citazioni, intercalate da saggezze popolane e battute siciliane, anche proverbiali, così tratteggiando meglio le caratteristiche dei luoghi e della gente. Alcune schegge: la Sicilia non era fertile per i seme della delazione vera...è terra di confine, inquieta e distruttiva di sè...; l'autorità di quartiere come garanzia di successo.. il segreto dura finchè non diventa scandalo, specie se chi ha sbagliato è indifendibile..tierra maldida...possibile che nell'aldilà ci sia qualcosa di più bello del cielo d'autunno siciliano? Un libro straripante, tanto da sembrare un guazzabuglio, in realtà è una miniera dai molti e svariati ingredienti. Emerge l'amore per la Siciila e soprattutto per Palermo, tra bellezza, arte e storia, che si respirano nelle vie, piazze, chiese, palazzi e che si "vedono" nella narrazione. Terminando la lettura rimane la voglia di andare anche noi a cercare, ad immergersi nelle bellezze invisibili (anche umane) di Palermo con occhi più ricchi e riconoscenti di prima.
Complimenti davvero all'autore che ha saputo con dovizie di particolari,e con sopraffina capacità espositiva far entrare il lettore all'interno delle scene di questa narrazione come se fosse lì ad osservare e quasi a toccare i personaggi e partecipare anche emotivamente alla vicenda che purtroppo nella storia vera ha segnato uno dei momenti storico-religiosi più oscuri dove l'ingiustizia l'ha fatta da padrona. Una storia che per l'intrecciarsi di sentimenti contrapposti, che l'autore ha saputo ben descrivere ed esaltare è di una attualità inquietante. Fortunatamente amore onestà fede carità e giustizia alla fine prevarranno. Rigorosamente fedeli e Splendide le descrizioni dei luoghi di questa tormentata Sicilia, ottimo latino e non facile da scoprire il segreto dell'anfora.
Libro molto bello, forse un pò troppo lungo ma l'ampiezza non si rivela un problema vero perchè le pagine scorrono in un'atmosfera affascinante e densa di riferimenti storici, a volte, inediti e fa luce su alcuni tra gli aspetti più oscuri della Storia non solo siciliana oppressi dallo strapotere fisico e morale del Santo Uffizio dell'Inquisizione. Molto belle le notizie relative agli assetti topografici delle città antiche e sugli stili di vita dell'epoca così come gli accenni agli studi del Pitrè. Ma quello che trovo veramente interessante è la riesumazione della figura dell'abate Tritemio che tanto influenzò, con rischio serio per chi consultava le sue opere, non solo gli alchimisti ma gran parte degli intellettuali europei alle soglie dell'era moderna. Se una nota stonata si vuole trovare, ma forse a qualcuno può piacere, questa va cercata nella lunghezza a volte eccessiva delle descrizioni di siti e dei sentimenti contrastanti che segnano i rapporti nello sviluppo delle azioni e questo rientra nel "canone" dell'autore che già nel Leone di Palermo non si distingueva per parsimonia descrittiva. Un ultimo accenno merita l'uso della lingua italiana che è utilizzata (come in pochi altri casi) con vera maestria e con puntuale riferimento ai vari e diversi momenti storici e con precisa aderenza alle facoltà espressive dei personaggi nonchè ai fonemi tipici del contesto. In conclusione si tratta veramente di un bel romanzo ance se il finale lascia un po' sorpresi.
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