Con la pubblicazione di questo quarto volume si chiude la collana editoriale dedicata alla storia economica e sociale di Sesto San Giovanni.Nel 1997, in occasione del quarantacinquesimo anniversario della fondazione, la Banca di Credito Cooperativo di Sesto San Giovanni decise di contribuire alla conoscenza e all’analisi del territorio di appartenenza, avviando una ricerca a carattere storico sulla comunità sestese a partire dalla fine dell’Ottocento. Ne sortì il volume, intitolato Sesto San Giovanni 1880-1921. Economia e società: la trasformazione, in cui si descriveva l’avvio della prima industrializzazione e del pluralismo sociale. Nel 2003, un anno dopo il cinquantesimo anniversario, seguì un secondo volume dal titolo Sesto San Giovanni 1923-1952. Economia e società: la crescita, in cui si evidenziava la crescita industriale della città durante gli anni fra le due guerre e nel successivo dopoguerra, fino al raggiungimento della maturità. La massiccia industrializzazione dava luogo all’immagine della ‘città del lavoro e delle fabbriche’, nella quale l’organizzazione della vita civile era profondamente marcata dalla presenza delle industrie e degli industriali. Nel 2007, al cinquantacinquesimo anniversario, nacque il terzo volume, dedicato agli anni della ricostruzione e del boom economico, dal titolo Sesto San Giovanni 1953-1973. Economia e società: equilibrio e mutamento. Era il periodo della forte espansione industriale, che tuttavia sul finire andava lentamente attenuandosi a causa della negativa congiuntura economica degli anni settanta: si profilava il crepuscolo della grande industria, ossia il primo atto della futura e conclusiva crisi dell’immagine della città precedentemente acquisita. Il venir meno delle grandi fabbriche lasciava spazio alla piccola-media industria e contribuiva all’avvento di una nuova crescita sociale e civile della città per rispondere ai bisogni emergenti.Con la pubblicazione di questo libro dal titolo Sesto San Giovanni alla fine del XX secolo 1974-1996. L’eredità volta al futuro si conclude la ricostruzione della storia di Sesto San Giovanni fino ad arrivare a un periodo a noi molto vicino. Nel volume viene analizzato il percorso finale della deindustrializzazione, che segna il passaggio dalla cessazione definitiva della grande fabbrica, con la perdita di posti di lavoro, al recupero delle ‘aree dismesse’, caratterizzato da ingenti investimenti immobiliari. D’altra parte si segnala che la città non deve ricominciare da capo il cammino, ma può proseguire, recuperando dalla propria storia i fattori fondanti in vista di una nuova prospettiva. Essi riguardano, ad esempio, nel campo economico l’esperienza della piccola- media impresa aperta alla innovazione e in quello sociale l’importante tradizione di assistenza e solidarietà che, attivata dalla grande industria nel suo momento di fulgore, è passata nelle mani delle istituzioni e del pluralistico associazionismo sociale.
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