Recensioni Shock politics. L'incubo Trump e il futuro della democrazia
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I libri di Naomi Klein lasciano sempre un retrogusto amaro. Il suo modo di descrivere la realtà senza fronzoli e senza false illusioni è eccezionale. Libro onesto e scorrevole, ma ho preferito altri suoi scritti come No Logo e Una rivoluzione ci salverà. Comunque da leggere.
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Libro interessante. Scritto molto bene! Consiglio vivamente di prenderlo a tutti coloro che come me sono appassionati di politica. Da divulgare, un autentico appello all’umanità per non sprecare l’ultima chance.
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Naomi Klein è sembra chiara e di spiazzante lucidità. Anche questo libro, che parla approfonditamente del sistema Trump, della sua retorica e degli errori della sx, parla anche fuori dagli Usa. Un libro da leggere
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Quando si legge un libro di Naomi Klein è bene essere preparati a ricevere dei robusti schiaffi in faccia. E questo libro non fa eccezione, anche se andrebbe letto non a distanza di tempo dagli eventi che vi sono descritti, come ho fatto io. Contro chi si scaglia l'autrice questa volta? La prende un po' alla lontana: parte dagli esperimenti di shockterapia di Ewen Cameron presso l'Allan Memorial Institute che servivano a cancellare la personalità; poi prosegue contro Milton Friedman, i Chicago Boys e la Scuola monetarista di Chicago con il loro programma di privatizzazioni, deregulation e tagli alla spesa sociale che hanno provocato il colpo di stato in Cile e successivamente nel Cono Sud dell'America (Argentina e Brasile) e, qualche anno dopo, in Bolivia. Dell'operazione boliviana fu protagonista un altro adepto della Scuola di Chicago, Jeffrey Sachs, che troveremo all'opera anche in Polonia. Successivamente l'autrice passa a descrivere le esperienze cinese, sudafricana, russa, delle cosiddette Tigri Asiatiche (Indonesia, Thailandia, Corea del Sud, Malesia e Filippine). Poi si rivolge agli Stati Uniti d'America ed in particolare alla amministrazioni dei due Bush e alla conquista dell'Iraq che definisce come “la libertà per le multinazionali di appropriarsi delle ricchezze di Stati appena privatizzati.” Poi lo sguardo della Klein si volge allo Sri Lanka del dopo tsunami e a New Orleans del dopo Katrina per stigmatizzare il comportamento dei detentori del potere verso gente indifesa. Forse "sistemare un'economia è una questione scientifica, non di scelte umane soggettive."
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