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Il soccombente - Thomas Bernhard - copertina
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soccombente

Descrizione


A un corso di Horowitz, a Salisburgo, si incontrano tre giovani pianisti. Due sono brillanti, promettenti. Ma il terzo è Glenn Gould: qualcuno che non brilla, non promette, perché è. E presto diventerà una leggenda. Mentre Gould, un giorno, suona le Variazioni Goldberg di Bach, il suo amico Wertheimer si sente trafitto, annientato: sa che in quel modo non suonerà mai. E, se così sarà, la sua vita intera si rivelerà essere quella di un soccombente, come Glenn Gould stesso lo aveva chiamato. In questa scena sono racchiusi tutti gli elementi che segneranno il futuro dei tre amici. Gould morirà suonando le Variazioni Goldberg, raggricciato sulla tastiera, nel tentativo sempre rinnovato di essere non già un interprete al pianoforte, ma il pianoforte stesso, il suo Steinway. Wertheimer sarà travolto dalla meccanica feroce dellemulazione, della debolezza profonda, dellincapacità di essere unico e della coscienza di non esserlo. Il narratore, che è il terzo pianista, rinuncia anche lui al pianoforte, ma tesse una trascendentale partitura di prosa: questo libro, variazione romanzesca sul tema della grazia e dellinvidia, di Mozart e Salieri, ma ancor più sul tema terribile del non riuscire a essere.
Bernhard sembra avere scritto questo romanzo come Gould suonava: «per così dire dal basso verso lalto, non come tutti gli altri dallalto verso il basso». Fin dai primi tocchi, cupi e leggeri, avvertiamo che il libro è la storia di una disputa inestinguibile, che procede nella vita e nella morte: quella tra la Forza e la Debolezza. E, se la Forza appare sul fondo, nella spietata esclusione, da parte di Gould, di tutto ciò che non sia perfetto, si può dire che rare volte lepos della Debolezza si sia articolato con i tratti grandiosi, e anche la sinistra comicità, che incontriamo nelle vicende di Wertheimer. Questuomo che della debolezza ha la vocazione è al tempo stesso pieno di talenti, di qualità e di intelligenza. Il suo soccombere è un processo sotterraneo, sottile, che lo distrugge, ma tende a distruggere anche gli altri. Nella sua debolezza, Wertheimer ha il fascino pernicioso di chi attira gli altri nella propria rovina.
Alla fine, giunti a una sorta di vertigine nellarte della variazione, ci accorgiamo che Wertheimer, il soccombente, ha costruito pezzo per pezzo, nella vita e nella morte, una sorta di doppio beffardo, unombra sfigurata della perfezione di Gould, quale ultima vendetta della debolezza contro la grazia.
Il soccombente è stato pubblicato in Germania nel 1983.
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Dettagli

10
1985
7 gennaio 1986
186 p.
9788845906381

Voce della critica


(recensione pubblicata per l'edizione del 1985)
recensione di Reininger, A., L'Indice 1986, n. 4

Thomas Bernhard non si smentisce: padrone assoluto dei suoi mezzi espressivi, egli garantisce sempre un elevato livello letterario. E tuttavia corre da un po' di tempo il rischio di diventare epigono di se stesso.
" Il soccombente" arricchisce il repertorio dei suoi personaggi votati a un inarrestabile processo di autodistruzione di una variante originale, grazie soprattutto a un elemento "documentario" appartenente alla recente storia musicale. Oltre a discorso funebre per un artista fallito, questo romanzo assurge anche a monumento celebrativo di un musicista incomparabile come Glenn Gould.
L'incontro con lui durante un corso di Horowitz a Salisburgo nel lontano 1953, sarà infatti per il giovane pianista Wertheimer un "colpo mortale", come dice il narratore, pianista anche lui e anello di congiunzione di questa costellazione fatale. Wertheimer, dopo aver sentito suonare da Gould le "Variazioni Goldberg" di Bach sentirà per sempre l'incubo di questo modello. Dopo una lotta estenuante nel tentativo di eguagliarlo egli abbandona la carriera di pianista consumando il resto della sua vita in studi filosofici infruttuosi e nell'esercizio di un tirannico dominio sulla sorella. Quando ella riuscirà a sottrarglisi attraverso il matrimonio Wertheimer perderà definitivamente il suo equilibrio interiore. Non meno fulminato di Wertheimer dall'esperienza musicale fatta con Glenn Gould, è l'io narrante. Ma egli si sottrae al ruolo del più debole, destinato alla sconfitta. Il suo processo di ricostruzione della lenta autodistruzione dell'amico non è tuttavia condotto con la forza chiarificatrice dell'analisi psicologica. Quei pochi elementi ai quali egli riconduce la sua tragedia interiore entrano a far parte di un sapiente ed ossessivo gioco di variazione e ripetizione che attira il lettore in un vortice di cupa necessità.
Del resto tutti i tre personaggi del romanzo hanno accettato la scommessa romantica sull'arte: la sua esigenza di assolutezza si rivela distruttiva per tutti i tre. Glenn Gould appare vittima di un bisogno di perfezione quasi disumana mentre sia Wertheimer che il narratore appaiono transfughi decaduti di una borghesia che porta in se stessa i germi della sua disgregazione.

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Conosci l'autore

Thomas Bernhard

1931, Heerlen

Thomas Bernhard (1931-1989) è figlio di una ragazza-madre che aveva lasciato l'Austria per sottrarsi allo scandalo. Ancora neonato, viene affidato ai nonni con i quali vive, prima a Vienna, poi a Seekirchen e a Salisburgo, gli anni dell'infanzia e dell'adolescenza. Frequenta il liceo classico, che non conclude. A diciotto anni viene ricoverato in sanatorio, dove comincia a scrivere. Pubblica racconti su quotidiani e riviste e, nel 1963, il suo primo romanzo, Gelo, che vince il prestigioso premio Brema. I suoi attacchi alle istituzioni statali e a importanti personaggi politici suscitano e continueranno a suscitare scandalo. A partire dagli anni Settanta si dedica intensamente al teatro scrivendo numerosi testi che il regista Claus Peymann mette in scena quasi sempre con l'attore Bernhard...

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