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Anno edizione: 2013
Anno edizione: 2014
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Mi sembra di capire, leggendo le recensioni presenti in questa pagina, che i lettori mediamente non hanno amato questo libro. Certo, non è il capolavoro assoluto di Lucarelli (il suo meglio sta nella produzione degli anni a cavallo fra il Novecento e il nuovo Millennio), ma è comunque un bel romanzo giallo, con una protagonista conosciuta e amata dai lettori affezionati. Per me ampiamente sopra la sufficienza!
Un libro davvero pessimo, non so che dire. Trama sconclusionata, colpevole indovinato prima della metà, stile sciatto. Il peggior libro di Lucarelli in assoluto e, credo, l'ultimo di lui che ho letto. Sconsigliato nella maniera più assoluta, un flop.
Per parlare di questo libro inizio dalla fine. Anzi, da quello che la segue: la postfazione. In quelle due paginette c'è il succo del romanzo. L'autore porge le proprie scuse per essersi preso un paio di licenze, sacrificando la credibilità dei fatti – a suo dire – a tutto vantaggio del plot. Alle scuse si accompagna la raccomandazione di non anticipare la lettura delle suddette pagine per non correre il rischio di sciupare il colpo di scena finale. Ecco, il problema è che le licenze citate non sono che due delle tante, e nemmeno le più clamorose. Quanto al fantasmagorico colpo di scena lo si intuisce già a metà romanzo, tali e tanti sono gli indizi disseminati lungo il percorso. Per contro il ritmo, frutto di una sapiente costruzione sintattica che alterna frasi lunghe e ricche di incisi ad altre brevissime, è perfetto e scatena con maestria la giusta adrenalina nei passaggi più concitati del romanzo. Il libro si legge dunque tutto d'un fiato, tuttavia l'abilità del narratore non riesce a cancellare il malcontento per la debolezza della trama, così scarsamente attendibile da risultare a volte quasi irritante. La presenza in scena di un personaggio reale, il criminologo Picozzi coautore di molti libri di Lucarelli, per quanto non sia eccessivamente originale è comunque funzionale alla trama. La sua intrusione nell'indagine in qualità di “profiler” risulta molto più credibile di tanti elementi strutturali del romanzo. Un romanzo davvero deludente.
Recensioni
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