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Anno edizione: 2011
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Con "Sorella morte", libro conclusivo della trilogia, Bruno Agostini ci propone, ancora una volta, un romanzo avvincente, un libro che decolla subito e, pagina dopo pagina, capitolo dopo capitolo, cattura l'attenzione del lettore in un coinvolgimento sempre crescente. Un romanzo corale, l'affresco di un sistema inaccettabile ma invincibile, dove i valori umani lasciano il posto a una crudeltà di grande spessore e ci si chiede se veramente un essere umano è capace di orrendi crimini quali la vendita degli organi, soprattutto di bambini. L'Organizzazione continua nei suoi loschi traffici che non si fermano a Napoli: camion che partono per la Spagna, pieni di extracomunitari per rientrare poi carichi di droga, la scomparsa di un insegnante, l'uccisione di alcuni ragazzi apparentemente senza alcuna colpa, riti esoterici. I personaggi principali sono l'Ispettore Bonocore e le sue sedute di psicoanalisi, Elena, priva, oramai, di legami affettivi, l' intraprendente e forte Lisetta costretta a vivere a Barcellona, Spasiano, Re dell'Organizzazione, Don Mimì, che, dopo l'uccisione del figlio, è un uomo a pezzi e vive le sue giornate occupandosi della libreria in una noiosa quotidianità piena di rimorsi e di dubbi. La trama è assolutamente accattivante, i profili dei personaggi ben definiti; gli avvenimenti sono perfettamente incastrati tra loro, pur mantenendo una certa individualità. Un romanzo ben costruito, una tecnica narrativa dinamica dove ogni storia ha un inizio e una conclusione. Non c'è un protagonista ma una staffetta di personaggi che, di volta in volta, diventano protagonisti della loro storia. L'ambizione di potere, anche a costo di efferati omicidi, resta il filo conduttore del libro, ma non mancano i buoni sentimenti, quali la volontà di proteggere le persone care e aiutare gli amici pur andando incontro a rischi e pericoli.
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