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Spirito del Novecento. Il secolo di Ugo Spirito dal fascismo alla contestazione - Danilo Breschi - copertina
Spirito del Novecento. Il secolo di Ugo Spirito dal fascismo alla contestazione - Danilo Breschi - copertina
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Descrizione


Allievo di Giovanni Gentile, Ugo Spirito (1896-1979) fu uno dei grandi filosofi italiani del Novecento. Dalla iniziale formazione positivistica, il suo pensiero si sviluppò nel segno del magistero gentiliano, oltrepassato ma mai rinnegato; aderì al fascismo, interpretandolo come un fenomeno di profonda modernizzazione sia dal punto di vista culturale, sia da quello della scienza economica. Amico di Giuseppe Bottai, teorizzò il superamento delle antinomie classiche capitale-lavoro e pubblico-privato attraverso la tesi della "corporazione proprietaria". Interessato all'esperienza sociale tedesca tra le due guerre mondiali, dopo la guerra si avvicinò al comunismo, cercando conferme alle sue teorie prima nella Russia di Kruscev, quindi nella Cina di Mao. Fu uno straordinario testimone dei totalitarismi del Novecento. In questo volume si analizza il percorso culturale e scientifico di un intellettuale decisamente atipico.
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Dettagli

2010
29 gennaio 2010
308 p., Brossura
9788849826296

Voce della critica

Tra i diversi studi dedicati, soprattutto in anni recenti, all'opera di Spirito, il volume di Breschi si segnala per l'ampiezza dei temi e per il grande lavoro di ricerca sulle fonti. Basato su un'analisi puntuale dei numerosi testi editi (opere filosofiche, politiche e autobiografiche) e su un approfondito scavo nell'archivio del filosofo (composto tra l'altro da alcuni scritti inediti e da un carteggio di oltre dodicimila lettere), il volume ripercorre i principali assi portanti del pensiero di Spirito, analizzando parallelamente la dimensione politico-ideologica e quella filosofico-teoretica. La ricostruzione si sviluppa intorno a tre nuclei tematici: il rapporto con il fascismo, che per Spirito si legò strettamente all'approdo all'attualismo e all'impegno verso l'elaborazione di un'originale teoria del corporativismo; la riflessione sul ruolo della scienza e della tecnica, che attraverso fasi diverse segnò l'intero suo percorso filosofico; lo stretto rapporto fra la teoria filosofica e le grandi trasformazioni del Novecento, dal fascismo al comunismo, dal totalitarismo alla globalizzazione, dalle innovazioni tecniche ai movimenti del 1968. Ciascuno di questi temi fu oggetto di una riflessione tormentata, segnata da svolte radicali e dall'avvicendarsi di impostazioni speculative o politiche profondamente diverse, dal positivismo all'attualismo e poi al problematicismo, e dal fascismo a un personalissimo comunismo gerarchico e antimarxista. E però, come argomenta Breschi, al di sotto dei cambiamenti e delle cesure, Spirito seppe mantenere una sostanziale coerenza, individuata soprattutto nel costante tentativo di farsi interprete della crisi novecentesca dell'individualismo e nell'ininterrotta ricerca di una soluzione filosofica e pratica al rapporto tra il singolo e la totalità.
Alessio Gagliardi

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