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Leggendo le righe di questo volume e ammirandone le foto - l'una e l'altra cosa con una crescente piacevolezza - la sensazione prevalente è stata, sì, quella di prendere parte a una conversazione in cui si sono intrattenute tante scrittrici italiane contemporanee - da Dacia Maraini a Lidia Ravera, da Nadia Terranova e Loredana Lipperini a Sandra Petrignani, Elena Varvello, Donatella Di Pietrantonio, e a tante tante altre - narrando il luogo e i luoghi in cui scrivono e da cui spesso traggono ispirazione. Queste 'stanze' - che siano dentro casa oppure no, che siano al chiuso o all'aperto - sono fotografate intorno a loro. Di tutte le stanze di casa in cui queste donne scrivono è cifra comune l'essere circondate da pareti coperte da libri, come in un abbraccio; perché ogni scrittrice è prima di tutto una lettrice. Il loro raccontarsi riguarda anche i rituali seguiti prima di mettersi al computer a scrivere. Un'attività di cui trapela bene la quotidianità, a riprova che la scrittura non è un atto creativo una tantum, giusto quando si è ispirate o solo quando se ne ha voglia. Da questo volume mi pare di capire che la scrittura sia un'urgenza nella biografia di una scrittrice. La sensazione che mi rimane la esprimerei con le parole di Maura Chiulli: "...la letteratura può cambiare vite intere" (p. 110). Cosa non ho apprezzato del progetto di questo volume? La scelta di includere solo scrittrici italiane di origini italiane, quindi bianche, ignorando - volutamente? - le tante scrittrici italiane di altre ascendenze, che stanno arricchendo la letteratura (italiana) con nuovi soggetti e nuovi personaggi, l’eco di tanti altrove, con l’adesso ma anche l’allora, e tante sperimentazioni di stili e sonorità davvero interessanti. Tante scrittrici italiane molto brillanti, una 'benedizione' per la letteratura (italiana) contemporanea. Trovo che questa non inclusione sia un limite pesante di questo volume, per il resto molto intelligente, molto piacevole e molto arricchente.
Recensioni
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