Lo Stato moderno in Europa. Istituzioni e diritto

Quello di stato moderno è uno dei concetti storiografici e uno dei paradigmi politico-giuridici più adoperati spesso dilatandone impropriamente il campo semantico. Qui si propone una rivisitazione della nozione di stato moderno in una chiave di storia costituzionale comparata. Frutto della collaborazione di un folto gruppo di studiosi il libro è volto a fornire un quadro dell'evoluzione della forma-stato in Europa. Abbiamo saggi più tipicamente storico-istituzionali: Stato e costituzione Diritti; saggi rivolti all'organizzazione giuridica e al modo di funzionamento della macchina statale: Codici Giustizia e amministrazione Giustizia criminale; alla intersezione tra poteri pubblici diritto e società: Proprietà e contratto Lavoro e impresa; ai rapporti tra gli stati: Relazioni internazionali. Se il volume è pensato soprattutto per gli studenti universitari e vuole offrire un primo orientamento in materia a un pubblico di non iniziati vari contributi offrono delle sintesi di ottimo livello. L'arco temporale coperto abbraccia cinquecento anni a partire dal XIII secolo fino ai nostri giorni. Il punto di partenza è lo stato giurisdizionale per passare allo stato di diritto liberale e alla stato costituzionale democratico. In questa periodizzazione viene quindi diminuita l'importanza dello stato assoluto cinque e seicentesco che da sempre la storiografia ha considerato il prototipo dello stato moderno. Correlativamente si mette l'accento sulla lunga durata dello stato giurisdizionale che viene soppiantato solo con la Rivoluzione francese e si sottolinea giustamente il fatto che alla creazione dello stato di diritto contribuisce tanto l'affermarsi dell'idea di sovranità quanto quella dei diritti naturali. Il punto di approdo di tale lungo processo è individuato nello stato costituzionale novecentesco che riafferma come essenziale la garanzia dei diritti rispetto alla sovranità dello stato.
Maurizio Griffo