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Libro incluso tra i dodici candidati al Premio Strega 2024
Presentato da Nadia Terranova nell’ambito dei titoli proposti dagli Amici della domenica al Premio Strega 2024.L’autrice di Cento colpi di spazzola prima di andare a dormire.
«Ti porto i miei estratti conto. Altro che romanzi, è lì che trovi le storie della gente. È così che conosci le persone, da cosa scappano e da cosa si sono fatte sedurre; se vuoi conoscere il passato e il futuro è lì che devi guardare, lascia perdere le stelle, le carte, le linee della mano.»
A raccontarci questa storia è una scrittrice, resa famosa quando era molto giovane da un audace romanzo nel quale metteva in scena sé stessa. Adesso è una donna adulta, ha costruito una famiglia e le sembra di avere compreso che scrivere per lei è stato il frutto di un’urgenza ora sopita. Ma la vita si incarica di dimostrarle che per conoscersi veramente bisogna trovare lo specchio in cui guardarsi e mette sul suo cammino Clara, l’attrice che quindici anni prima è stata il suo doppio nel film tratto da uno dei suoi romanzi. Clara è ancora bella ma i suoi grandi occhi verdi a tratti diventano laghi di vergogna; Clara ha fame ma deglutisce con fatica; Clara non ha più soldi, e trova il coraggio per chiederli a chi incontra. Più di tutto, Clara ha bisogno di raccontare la sua storia e improvvisamente questa diventa una missione che le riguarda entrambe. Per le due protagoniste comincia un viaggio che si dipana sulle tracce del solo alimento che – insieme alla passione – può consentirci di diventare chi siamo: i soldi. Dopo aver osato mettere al centro delle sue pagine il desiderio femminile, Melissa Panarello scrive il suo romanzo più autentico e intenso che si propone di indagare un altro grande tabù: quello del denaro fra le mani di una donna. La figura di Clara T. si staglia in queste pagine come una antica divinità divorata dal suo stesso amante, e con voce ferma racconta le ustioni che il successo e la ricchezza lasciano sulla pelle di chi li attraversa, le trappole che la giovinezza tende a chi è più fragile, il privilegio e la dannazione del talento.
Proposto da Nadia Terranova al Premio Strega 2024 con la seguente motivazione: «Vent'anni fa una scrittrice ha pubblicato un romanzo che era una favola sull'amore, sulla solitudine, sulla ricerca di sé attraverso il corpo. Era adolescente, ed era anche una scrittrice: non lo si diventa a un'età, lo si nasce – però, siccome era giovane, quel romanzo testimoniava la sua gioventù. Scatenò clamore perché testimoniava anche un'epoca in cui si riteneva inaccettabile che gli adolescenti avessero una vita sessuale che sfuggiva alle proiezioni degli adulti, fu definito immorale e scandaloso, allora non andavano di moda hashtag o cordoni contro le aggressioni misogine, e la scrittrice tradotta in tutto il mondo attirò le peggiori, cavandosela sempre senza lagne e con eleganza. Vent'anni dopo, la scrittrice è sempre una scrittrice, e a differenza di tanti che smaniano per il successo non ha mai dovuto inseguirlo, piuttosto si è concessa il lusso di non abbandonare l'unica avventura realmente audace della sua vita: essere sé stessa. [...] Così, Storia dei miei soldi risulta un romanzo magnifico, scivoloso e sapiente, che gioca con il grottesco, con il doppio letterario, con l'autofinzione, scritto dalla voce saggia di una donna capace di abbracciare la bambina che non smetterà mai di portare dentro. Una voce insieme millenaria e infantile, e perciò, senza necessità di pose o travestimenti, semplicemente e naturalmente magica.»
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
libro molto profondo ed interessante. Letto in due giorni. Super consigliato
Storia dei miei soldi di Melissa Panarello (Bompiani, 2024) è un libro candidato allo Strega 2024 da Nadia Terranova. Melissa Panarello non è nient’altro che Melissa P, che circa venti anni fa aveva catalizzato a sé il mondo editoriale con il suo racconto autobiografico 100 colpi di spazzola prima di andare a dormire. Storia dei miei soldi è una storia completamente diversa dal suo esordio, seppur mantiene elementi autobiografici nella narrazione. Giocando con la figura del doppio, Melissa ci racconta la vita di Clara, l’attrice che quindici anni prima era stata lei nel film tratto da uno dei suoi romanzi, e attraverso questo romanzo ci racconta della dipendenza dai soldi e di quanto siamo immersi in una società in cui i soldi sono l’unico vero protagonista
Veramente un gran bel libro...mi ha tenuto incollato dalla prima all'ultima pagina, attraverso la doppia storia della scrittrice ma soprattutto dell'attrice che aveva preso i panni di un personaggio da lei creato... Spero venga candidato per il premio Strega, é ancora presto per dirlo, ma lo vedrei bene sul podio forse anche di più...magari usciranno libri anche migliori ma questo lo consiglio vivamente di leggerlo.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Storia dei miei soldi di Melissa Panarello è tra i dodici finalisti della LXXVIII edizione del Premio Strega. Edito da Bompiani e candidato da Nadia Terranova, il romanzo racconta di una scrittrice che da giovanissima esordisce con quello che diventa un caso letterario, mentre adesso - vent’anni dopo - si ritrova con poca voglia di scrivere e una vita ovattata ma felice.
Poi arriva Clara T.
Il romanzo è la storia di Clara T., la donna che ha interpretato la scrittrice nel film tratto da uno dei suoi libri. Un dialogo - anche se di fatto è quasi sempre Clara T. a parlare - tra le due per permettere a Clara T. di raccontarsi e, come dice più volte, non c’è altro modo di raccontarsi se non attraverso i soldi.
Ti porto i miei estratti conto. Altro che romanzi, è lì che trovi le storie della gente. È così che conosci le persone, da cosa scappano e da cosa si sono fatte sedurre, se vuoi conoscere il passato e il futuro di qualcuno è lì che devi guardare, lascia perdere le stelle, le carte, le linee della mano. Fidati delle loro tasche
Storia dei miei soldi, infatti, ha un terzo protagonista: i soldi, appunto. Dall’inizio - con una narrazione che non ha bisogno di farsi aspettare, a suo agio nel rivelarsi - è lo strumento oggettivo per spiegare le persone e le persone con le persone. Tutto può essere letto attraverso il denaro. Così il romanzo diventa una sentenza: ogni persona, ogni rapporto, ogni sentimento è monetizzabile.
Clara T. è stata monetizzata, sfruttata finché in grado di fruttare e poi abbandonata quando altri hanno deciso che non era più capace di dare alcunché. Abituati a concepire tutto come bene di consumo, si finisce per considerare fruibili e acquistabili anche le persone e, come il libro dimostra più spesso, è una considerazione automatica se quella persona è donna.
Non avevo più nulla da darle, non le servivo più a niente
La Panarello ci racconta una storia facendoci capire che non si può parlare di soldi senza parlare anche di vergogna. Tra le pagine è evidente un senso di pudore legato allo spendere, al possedere, ma soprattutto al non possedere. Un sentimento talmente forte da generare il contemporaneo peccato capitale, ciò che giustifica l’abbandono dell’altro: il debito.
Forse è proprio per la vergogna che questo libro ti rimane addosso: perché ci si vergogna a leggerlo, mette in crisi il nostro candore borghese. Clara T. mette a disagio perché è una donna che parla sempre di soldi e ti spiega tutto con i soldi: il rapporto con la madre, col padre, col fratello, coi suoi partner, col figlio. Niente di ciò che spiega Clara T. prescinde da un conto corrente. E lo fa con una voce ironica, con la malinconia della fallita ma, soprattutto, è l’unico personaggio che lo fa senza imbarazzi.
Era una di quelle persone per cui è più importante dire una non necessaria verità che una necessaria bugia
Un’assenza di vergogna necessaria per avere il coraggio di raccontarsi dopo essere stata sempre raccontata. Se si può dire che Clara T. sia un personaggio schietto, con altrettanta schiettezza vengono gestiti i rapporti. La scrittrice capisce in fretta che Clara T. è un problema: è troppo triste e troppo sincera. E quando si incontrano persone così - ormai si capisce il senso del libro - se ne paga il prezzo. Persone del genere non si trattano come malati, ma come malattia. E Clara T. è la testimonianza delle verità più tristi dell’oggi: non esistiamo senza soldi.
Si parla del confine tra fiction e non fiction di quest’opera. Ma cosa importa? Storia dei miei soldi è un libro che ti colpisce per la sua onestà, per un tono confidenziale che mantiene una poetica letteraria. È una di quelle storie che è vera a prescindere. È un libro che affronta una questione primaria, contemporanea, con una storia che ti obbliga all’ultima pagina. Melissa Panarello ha scritto qualcosa di importante e questo libro rimarrà, con o senza premio.
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