La ricca e variegata produzione letteraria e critica ispirata alle avventure del cavaliere des Grieux e di Manon Lescaut ha non di rado appesantito la percezione del romanzo originale. Inserita come settimo volume nelle Memorie e avventure di un uomo di qualità, la versione del 1753 della Storia del cavaliere des Grieux e di Manon Lescaut viene qui proposta assieme alla Suite apparsa nel 1762, il cui autore rimane tutt'ora sconosciuto. Il punto di forza di questa edizione è proprio nel recupero di questo testo anonimo e nell'introduzione del curatore, che dedica pagine avvincenti al romanzo di Prévost, alla Suite e alla progenie letteraria e teatrale della storia. Dalla fine delle ben note vicende dei due amanti nel testo originario prende avvio il seguito, in cui Manon viene sepolta perché erroneamente creduta morta. Sopravvive, e ricominciano le avventure che la uniscono e poi la separano da des Grieux; il lieto fine vede la ricongiunzione degli amanti. Dal confronto tra il romanzo di Prévost e il suo seguito emergono profonde differenze. Mutano i caratteri dei personaggi e un valore diverso viene assegnato all'elemento trascendente: la visione di Prévost, peraltro libertino nei fatti, è ancora segnata dal cattolicesimo, mentre quella dell'autore sconosciuto della Suite è più prossima alla filosofia dei Lumi. La ricostruzione del tessuto culturale del romanzo di Prévost risulta senza dubbio più semplice rispetto a quella del seguito, potendo fondarsi sugli scritti autobiografici dell'autore. Su questa via il curatore esplora i legami tra il testo dell'abbé e la letteratura precedente: Montaigne, Pascal, i moralisti francesi e perfino i poemi cavallereschi, di cui l'opera di Prévost, con la sua concezione eroica e anacronistica dell'amore, potrebbe essere una rivisitazione. Ma i richiami non sono da ricercarsi nel solo ambito letterario. Il contesto storico-politico, la disputa religiosa e le travagliate vicende personali dell'ex abate benedettino sono elementi altrettanto influenti sulla stesura del testo. La scelta di affidare al personaggio del marchese Renoncourt ("l'uomo di qualità") la trascrizione e la divulgazione della storia raccontata da des Grieux appare così un valido espediente narrativo dell'autore per tutelare la propria posizione sociale. Punto di convergenza tra il romanzo originario e la sua Suite è l'oscillazione degli stati d'animo dei personaggi, leitmotiv che sorregge l'intera opera e si esprime nel linguaggio attraverso la scelta di un discorso frammentario che sembra presagire gli affanni della modernità: nella personalità disgregata di des Grieux si intravedono i connotati dell'individuo moderno che respinge la teologia teoretica "in nome di qualcosa che già assomiglia molto alla filosofia dell'esistenza e dell'esperienza vissuta", come scrive Anguissola nella prefazione. Altrettanto interessante l'evoluzione delle vicende filologiche ed editoriali della Suite, rimaneggiata, con occhio vigile ai mutamenti nel panorama politico e culturale, da Houssaye, intellettuale della rivista "L'Artiste"e personaggio di spicco nella Parigi bohémienne di metà Ottocento. Dando così il via a una lunga serie di violazioni dell'integrità del testo, e rendendolo tutt'ora difficile da reperire nella forma completa. Anna Biazzi
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