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Un libro destinato a diventare un caso letterario, che non a caso è già primo nella classifica settoriale dei bestsellers IBS. Antonello Anappo, il “prof” di Storia locale alla Magliana, racconta una Magliana vista dall’interno, sorprendente e inedita. L'autore prende e butta nel cestino la retorica dei gangsters da fiction, del “Canaro” e del “Bronx di Roma”: tutta roba già vista. Al suo posto tira fuori un avvincente romanzo corale, un’avventura con mille protagonisti, da divorare in poche ore di lettura, per esclamare alla fine “c* che quartiere figo la Magliana!”. I personaggi si passano il testimone l’uno con l’altro in una staffetta nel tempo, dalle battute di caccia dell’Homo Sapiens alle corsie dello Spallanzani durante il lockdown. Con un ritmo incalzante prende così forma il ritratto di una comunità tenace, con le sue regole e i suoi tratti distintivi, che ne fanno un unicum romano e forse italiano. La Magliana è infatti il quartiere sotto il livello del Tevere, dove tutto è inesorabilmente precario e la vita si svolge negli intermezzi tra un’inondazione e l’altra. Dopo la piena però tutto riparte e ricomincia, tra sacrifici umani per placare gli dei, roghi di streghe portatrici di sventure, fino all’epopea della costruzione dell’argine, l’edificazione speculativa anni 70 e la lotta per la casa. Centinaia di storie, tutte con un tratto comune: alla Magliana la resa e la rassegnazione non sono mai contemplate. Non manca il racconto dei “fattacci” di nera (dal rapimento Moro al collezionista di ossa), ma la rivelazione di questo libro è la forza gentile delle sue protagoniste femminili: una femminista del tempo di Augusto, una contessa e i suoi amori leggendari, una marchesa riformista che fonda una borgata, e persino una santa: Santa Passera, una santa immaginaria che arriva dritto dal Medioevo. Santa Passera non è mai esistita. La Magliana invece esiste e resiste, e vuole raccontarsi come non lo ha mai fatto prima. Bravo Prof!
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