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un romanzo che immerge nel mondo preindustriale, tra riti magici e forze femminili ma anche un romanzo contemporaneo su due sorelle Zoe e Leandra con personalità così diverse ma nutrite dall'energia di sperimentarsi e sperimentare. Consigliato!
Streghe è la storia di un Messico ancestrale lontano dalla frenesia della capitale. La Lozano ci conduce in questo mondo dove la ritualità è la base di tutto. Il ruolo della sciamana è importante, soprattutto le sue arte curative, tanto ricercate anche in una società moderna ma attaccata alle sue radici. Nel dialogo tra Feliciana e Zoé, il lettore ripercorre la vita della famosa sciamana, dal momento in cui, ancora bambina, riceve dagli uomini della famiglia il dono del Linguaggio e del Libro, con cui comunica al corpo e all’anima dei suoi pazienti. Tra Feliciana e Zoé, donne diverse per età, origini e scelte di vita, si instaura un dialogo intimo, che si trova incredibilmente a percorrere i medesimi binari. Molto interessante è la figura di Paloma che consente poi una riflessione sul ruolo dei muxe, uomini che nella cultura zapoteca di Oxaca, scelgono di vestire panni femminili e sono considerati una benedizione, poiché si dice siano al mondo per accudire i parenti anziani. Paloma, tuttavia, è vittima di discriminazione e il motivo del suo assassinio verrà svelato solo alla fine, attraverso una visione mistica di Feliciana. La scrittura è lenta, ma riesce a catturare l'attenzione del lettore, facendolo immergere in questo mondo magico ma allo stesso sacro.
Una meravigliosa storia ambientata nel realismo magico messicano
Recensioni
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Questa è la storia di chi è Feliciana e di chi era Paloma. Volevo conoscerle. Presto ho capito che dovevo conoscere meglio mia sorella Leandra, mia madre. Me stessa. Ho capito che per conoscere bene una donna bisogna conoscere bene se stesse.
Brenda Lozano, autrice messicana classe 1981, inclusa nell'elenco di Bogotá 39, la lista dei migliori giovani scrittori dell’America Latina, nel suo terzo romanzo Streghe (Alter Ego Edizioni) va alla ricerca di spazi che non sono facili da indagare e da cui fuoriescono domande scomode che spesso non trovano risposte.
Ci troviamo a Città del Messico dove una giovane giornalista di nome Zoé indaga sull’omicidio di Paloma, assassinata perché muxe. Ma ad attirare la sua attenzione è Feliciana, un’anziana donna le cui arti curative attraggono persone da ogni parte del mondo. È stata Paloma a insegnarle l’arte della curandería e il Linguaggio, rendendola la guaritrice più leggendaria dell’intero Messico.
Feliciana e Zoé, due donne, due voci e due vite che si intrecciano nel Messico rurale, magico e in quello contemporaneo frenetico, vittima del capitalismo, ci parlano della delicatezza dell’identità femminile e delle facce diverse della condizione femminile. I mondi di Feliciana e Zoé sembrano non coincidere: da un lato le credenze popolari e la magia, dall'altro la razionale quotidianità del mondo contemporaneo. Ma alla fine si scoprono collegati nel profondo per la fondamentale importanza che danno alla famiglia, ai legami e alla morte.
In questo libro non ci sono pozioni, formule magiche ma una lunga tradizione di curanderos, del potere del linguaggio, il linguaggio del coraggio femminile in grado di curare lo spirito del lettore.
Ogni personaggio viene raccontato in modo puntuale e intimo, in un flusso continuo di istanti fatto di ricordi, veglie, affetti, legami, perdite e sacrifici. Nel romanzo le due voci, quella di Feliciana e quella di Zoé, si susseguono alternandosi costantemente. La voce di Feliciana è fatta di frasi che sembrano lamenti, sequenze di immagini e memorie che si accavallano, spesso ridondanti e ipnotici. Nelle sue parole, Zoé scova ragioni del suo futuro, tracce del suo passato non ancora compreso; così, nella giovinezza di Zoé, l’anziana curandera trova un nuovo, diverso, linguaggio, una strana consapevolezza.
Le parole trascinano, ripetute come una litania, perché una curandera parla anche senza conoscere la lingua di chi ha di fronte perché «tutte le donne nascono un po’ streghe per difendersi».
Streghe è una storia d’amore e di resistenza. Una narrazione che incanta e allo stesso tempo sfinisce perché le parole, in questo romanzo, hanno un potere immenso perfino svuotarsi fino a trasformarsi in suono.
Chiara Guerra
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