Sull'amore
- EAN: 9788823516311

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«amore non è altro che un faro di notte che fende la nebbia / amore è una chiave di casa tua persa quando sei sbronzo / amore è tutti i gatti spiaccicati dell’universo / amore è una sigaretta col filtro ficcata in bocca e accesa dalla parte sbagliata»
Questa raccolta inedita di poesie attraversa tutte le sfaccettature dell’amore secondo Charles Bukowski: l’amicizia, la riconoscenza verso il suo editore, l’affetto per la sua unica figlia, la devozione per i maestri; e, ovviamente, il sesso, la passione e il desiderio nei confronti di tutte le donne, dagli incontri di una notte a quelli che gli hanno cambiato la vita. E poi l’amore per i libri, la musica classica, i cavalli, l’alcol… Sono versi che raccontano relazioni reali, quotidiane, senza nascondere il narcisismo, l’egoismo e le miserie che a volte contraddistinguono questo sentimento, ma riscattandolo così da quella patina di retorica che troppo spesso lo circonda.

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12/01/2021 13:35:25
Se avessi saputo che Bukowski è stato il figlio di una famiglia di immigrati e che per questo motivo è stato deriso e discriminato. Se avessi saputo che Bukowski ha trascorso la sua infanzia durante la Grande Depressione, in una famiglia povera, con un padre violento e una madre succube, che lo hanno ostacolato in ogni modo. Se avessi saputo del suo alcolismo precoce, avviato intorno ai tredici anni, che nel ‘55 gli ha fatto quasi perdere la vita per un’ulcera perforante. Se avessi saputo che Bukowski nel ‘62 è stato traumatizzato dalla morte di Jane Cooner Baker, il suo primo grande e vero amore, la donna che ha ispirato gran parte della sua produzione letteraria e che, con lui, ha condiviso il demone dell’alcol. Se avessi saputo del suo lavoro alle Poste e il prezzo che ha pagato per diventare uno scrittore. Se avessi saputo tutto questo probabilmente avrei capito questo autore e non mi sarei fermata allo schifo che ho provato leggendo alcune delle sue poesie. Schifo non è una parola scelta a caso. La critica e il canone fanno rientrare la produzione dell’autore all’interno della corrente del realismo sporco. E sporco è dire poco. Ma così, senza contesto, senza storia o approfondimento no, non è stato facile capire. Figuriamoci capire qualcosa a proposito di quella bestia nera che è l’amore. . E forse è proprio questo: l’amore, come la poesia, non ha definizione. L’amore, come la poesia, è frutto di un contesto e di un vissuto. È una scintilla. Non è un fatto universale, ma è una percezione personale. L’amore, come la poesia, è un sentimento. Per comprendere entrambi bisogna scavare, studiare e capire. Bisogna fare uno sforzo enorme. Ed è faticoso, sì, ma ne vale la pena. In ogni caso, che si tratti di amore o che si tratti di poesia, vale la pena di ogni minuto speso, ogni parola sprecata, ogni lacrima e ogni risata. Io non capisco la poesia e men che meno capisco l’amore. Mi illudo che un giorno potrò capire le persone, ma non sono sicura neanche di questo. Per
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13/05/2020 19:53:58
Se ami la poesia non puoi non apprezzare questo libro racchiudo tutto in una parola favoloso
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11/05/2020 21:29:04
Il più grande poeta post moderno, irriverente dissacrante e romantico. Da leggere
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11/05/2020 14:53:39
Un argomento complicato e bello allo stesso tempo "sull'amore" è un'inno, è una battaglia, è una guerra di chi ama.
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24/09/2019 16:50:49
Per chi ama Bukowski, non puoi non leggere sull'amore, dove esprime, anche se a modo suo, i suoi sentimenti. Poesie meravigliose. Consigliatissimo
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22/06/2019 19:38:01
pur contenendo alcuni bei testi, nel complesso l'antologia altera la dimensione di un libro-bukowski e risulta deludente
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08/03/2019 21:30:27
Come si capisce dal titolo, l'amore è il tema che accomuna questi brani in versi sciolti. L'amore per l'altro sesso ovviamente, ma anche per la figlia Marina, per la musica, per le corse dei cavalli, per i libri. Quindi c'è un po' di tutto. I brani scelti sono pescati dalle varie raccolte (soprattutto dai volumi fuori catalogo della Minimum Fax) e dalle pubblicazioni nelle riviste underground (peraltro neanche tante). E' presente la versione in italiano e quella originale, a fondo pagina anziché di fianco, il che rende faticosa la comprensione, soprattutto dei brani più lunghi dove il testo è spezzettato in più pagine. Ora, è vero che andiamo direttamente a leggere la traduzione ma credo che anche il testo originale debba essere valorizzato di più. In sostanza è un volume consigliato per il lettore onnivoro, che di Bukowski vuole avere tutto, non per chi all'autore americano vuole avvicinarsi ora.
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12/12/2018 11:13:43
Vedere Bukowski con gli occhi della tenerezza sembra quasi assurdo anche solo da pensare, eppure ho trovato moltissimo amore in alcune delle poesie riportate. Ovviamente, accostate alle parti tenere di questo libro, troviamo la solita sfacciataggine del caro vecchio Charles, dove l’esplicito diventa quasi la normalità. Tolto questo, il libro è un vero e proprio viaggio attraverso il trascorso amoroso dell’autore, e forse è proprio questo a rendere alcune poesie “tenere”, il fatto di trovare dei sentimenti veri e vissuti.
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20/11/2018 11:22:47
È stato il primo di Bukowski che ho letto, dopo ho comprato tutti i suoi libri. Quello che ho letto me lo porto dentro come solo poche cose. Ha un modo di scrivere che ti fa spalancare gli occhi e il cuore. Leggendo questo libro so cos'era l'amore per Charles Bukowski e l'adoro. Quindi direi di sì, lo consiglio!
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27/08/2018 17:01:13
Un viaggio nell'oscuro mondo di uno scrittore all'ombra della grande America,sul tema dell'amore. Altro che Nicholas Sparks. Consigliato.
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26/01/2018 23:07:20
Unico solo come lui sa scrivere chi lo conosce sa...
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03/08/2017 08:01:48
SPETTACOLARE ERA IL MIO PRIMO LIBRO DI BUKOWSKI ED ERO MOLTO INCURIOSITA DALL'AUTORE.. L'HO LETTO TUTTO DI UN FIATO... FENOMENALE

“Voglio dire, se devi restare qui, tanto vale lottare per il miracolo”.
Leggo, e t’immagino, Hank, nella tua esistenza “pasticciata”.
Ciò che hai raccontato tra le righe di “Sull’Amore” (Guanda editore) trasuda di vita, una di quelle rare, vissute succhiandole fino al midollo nei giorni che passavano, e potevano anche vestirsi d’inconcludenza, che per te restava, pur sempre, vita.
Hai amato molte donne, e l’apparente descrizione disprezzante di alcune era in realtà il tuo modo di amare unico, perché apprezzavi le particolarità di ognuna, scivolandoci sopra, persino quelle più cupe e bistrattate dalla maggior parte degli uomini.
Coglievi, sì, tu coglievi le situazioni come si presentavano, per quello che erano. Buttavi qua e là della malinconia sottile, che appartiene anch’essa alla vita di coloro che vivono in piena presenza con ciò che accade. Non ti perdevi di vista, tu.
Il tuo, un diario di vita “dedicato”, come se ogni persona incontrata avesse continuato a portarti con sé, e tu non avessi mai dimenticato nessuno.
A un certo punto, non più così giovane, sei diventato padre. T’immagino anche qui non forzare la tua indole nel fare la cosiddetta “cosa giusta” per il bene di tua figlia… Avevi accettato da tempo di essere semplicemente chi eri.
Puzzavi di vita, Bukowski: alcol; posti squallidi in cui hai abitato; lavori da poco per sopravvivere. In queste condizioni la vita, certamente, non profumava di buono. Eppure te la spassavi, era un bel vivere per te, forse perché facevi ciò che desideravi (Non so perché la gente pensi che sforzo ed energia abbiano qualcosa a che fare con la creazione –scrivevi).
Per ignorare la vita al momento giusto ci vuole una speciale saggezza.
Ecco il segreto di un buon vivere, il tuo segreto.
E poi affermavi che i libri ti avevano aiutato, e con essi le donne con il loro amore incondizionato (ma alla fine quando penso alla sua vita e la paragono ad altre vite più brillanti, originali e belle mi rendo conto che lei ha ferito meno persone di tutti quelli che conosco […] e se consideri le cose da questo punto di vista, be’, ha creato un mondo migliore. Ha vinto lei. Frances, questa poesia è per te), e tutto quel “mangiare! fare l’amore! dormire! mangiare! fare l’amore!”, e la musica classica ascoltata sul divano, e la scrittura (e io ho vissuto con questa macchina da scrivere […] questa macchina e io abbiamo vissuto insieme. Vivere costa fatica, scrivere non costa nulla. Fai come me quando scrivo: mettici un sacco di letame).
Hai svelato senza troppi giri di parole la parte più infima e grezza, e quella più alta, di cui ogni essere umano è fatto.
Ciò che mi piace di te è quel percepire dietro ogni tuo pensiero, o sensazione provata, la dolce vulnerabilità degli scrittori (forse è qualche casino radicato nel profondo della mia infanzia che mi rende vulnerabile, pensai).
Questa raccolta di poesie inedite sull’amore, credo dividerà i lettori, portandoli a pensare che queste di Bukowski non si possano ritenere poesie nel senso più stretto del termine. In effetti rimandano al racconto, sono pezzi di vita buttati in faccia agli altri, manoscritti che lo scrittore inviò alle riviste dell’epoca. Dopotutto “Nulla è dovuto”.
Henry Charles “Hank” Bukowski Jr., nato nel 1920 e morto nel 1994, è stato un poeta e scrittore statunitense, di origine tedesca, sopra le righe, anticonformista nello scrivere, il cui linguaggio crudo, forte, sporco, fuori dagli schemi ne ha risaltato l’unicità.
Recensione di Simona Cocola
