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Leggere la biografia di un imprenditore di successo talvolta risulta un'esperienza divertente e formativa perché permette di calarsi nella prospettiva di chi è riuscito a concretizzare un sogno, dando vita a un progetto che ha saputo cambiare la vita di molte persone. Claudio Cecchetto è un volto ormai fuori dal mondo televisivo, ma la sua impronta è ancora viva perché a lui si deve la creazione di Radio Deejay, Radio Capital, il concetto di hit, nonché la scoperta di molti artisti quali Fiorello, Max Pezzali, Gerry Scotti, Linus, Fabio Volo. Il suo talento è stato quello di vedere oltre ciò che sarebbe accaduto e come sarebbe potuto evolvere il panorama musicale, attraverso l'uso delle nuove tecnologie. Da questo punto di vista, Cecchetto ha reinventato la radio alla pari di come Steve Jobs ha reinventato il cellulare. Entrambi hanno capito che bisognava renderla più vicina agli ascoltatori e fare in modo che chiunque vi prendesse parte da protagonista. Un ruolo che Cecchetto ha saputo incarnare, facendo in modo che le sue idee diventassero un business da condividere con artisti e volti nuovi. Un ottimo esempio di innovazione e passione per il proprio lavoro, che ha distinto gli anni 80 e la cui eredità permane oggi.
Come nascono dei successi, radio, artisti, curiosità e dietro le quinte da chi li ha creati.
Molto buono: perchè leggendo questo libro scorrono davanti i migliori anni della radiofonia, quella che si svincolava dalle trasmissioni paludate e ufficiali della radio di stato, per costruire la vera alternativa giovane, dinamica, vivace e sperimentale delle radiop libere, anche se lo stile di scrittura non ha guizzi particolarmente accattivanti, restando legato all'escamotage del racconto in prima persona, un quasi diario ( Cecchetto ha fatto praticamente tutto... ) tra avvenimenti pubblici e privati. Godibile, leggero, scorrevole.
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