Il "diverso", l'handicap, è sempre un tema difficile da trattare. Ma Guido Quarzo sa farlo con estrema delicatezza e, se possibile, con levità e ironia. I tre bambini protagonisti dei racconti dicono e "si dicono" con un linguaggio tutto loro, in cui gli adulti, i "barbuti", c'entrano poco o niente. A parlare è, in realtà, l'"interlocutore interno", quello che non giudica mai, ma ascolta e lascia vivere a ognuno i propri ritmi e sogni, facendo della competizione non un valore ma, piuttosto, una ridicola fissazione. La stessa capacità di far sognare è nelle illustrazioni di Nicoletta Ceccoli. Un albo capace di sollevarci da terra, sempre, anche quando a terra sembra ancorarci. Età di lettura: da 7 anni.)
                                    
                                    
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