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Il tango della Vecchia Guardia
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Il tango della Vecchia Guardia - Arturo Pérez-Reverte - copertina
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Il tango della Vecchia Guardia

Descrizione


1928. Max Costa, ballerino professionista su un transatlantico, invita a danzare Mecha Inzunza, bellissima dama spagnola in viaggio alla volta del Sudamerica col marito Armando de Troeye, musicista deciso a scrivere per scommessa un tango che sfidi il Bolero del collega Ravel. Max e Mecha sono presi da una danza dei sensi che va molto oltre l'erotismo stilizzato del ballo: è l'inizio di un legame torbido, equivoco, che si protrae una volta finito il viaggio, esplorando i bassifondi di Buenos Aires alla ricerca del tango com'era prima di diventare di moda. Nove anni dopo, a Nizza, Mecha e Max s'incontrano di nuovo. Lei indossa sempre la sua bellezza elegante e altera, lui gli abiti e i modi impeccabili che fanno di una vita di espedienti una forma d'arte: arte che dovrà mettere a servizio di un atto di alto spionaggio. E ancora una volta i due si separano, per rivedersi nel 1966 a Sorrento: ammaccato da un'esistenza difficile, Max è l'autista di un ricco svizzero. Mecha è al seguito del figlio, giovane genio degli scacchi che sta per sfidare il campione del mondo in carica, il russo Sokolov. Di nuovo musica, servizi segreti, furti e mezze verità per incorniciare il terzo atto di un amore che ignora lo spazio e il tempo e brilla inestinguibile riallacciando in un ultimo ballo due vite fatte per attrarsi e respingersi.
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Dettagli

2013
492 p., Rilegato
9788817066136

Valutazioni e recensioni

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Recensioni: 3/5
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marelu
Recensioni: 2/5

concordo pienamente con le altre recensioni. Buona la prima parte, noiosa e senza molta logica la seconda.

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Tilde
Recensioni: 1/5

Solo il titolo é accattivante. La trama mi è risultata noiosa nonostante i cambi di scena in ambientazioni internazionali, esageratamente ripetitivi anche i tentativi di tratteggiare le personalità dei protagonisti.

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Paola
Recensioni: 1/5

Che delusione!!! Le parole chiave che mi hanno indotta a leggere il romanzo - tango, Buenos Aires, "le cose sono ciò che devono essere" - si sono svuotate di significato. Bastavano 300 pagine. Dal capitolo 9 in poi sembrano cambiati, e diventano dilettanti anche un po' negati, scrittore e traduttore.

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Recensioni

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La recensione di IBS

1928, un transatlantico diretto a Buenos Aires. 1937, Nizza. 1966, Sorrento. Max Costa e Mercedes Inzunza. Il tango e gli scacchi. Tre luoghi e tre tempi, due personaggi che si incontrano, si perdono di vista e si incontrano di nuovo, per caso, quando si aggirano sulla sessantina, due ‘attività’ - il tango e gli scacchi - intorno a cui ruota tutto, avventure, sentimenti di amore e tradimento, nonché altre trame più complesse. Il tango e gli scacchi che avvicinano i due protagonisti in tempi diversi, la sensualità avvolgente del tango quando sono giovani, il richiamo stuzzicante dell’intelligenza quando anni sono passati e giocano a scacchi per interposta persona - il figlio di Mercedes che tutti chiamano Mecha.
L’attenzione del lettore deve stare all’erta, mentre gira le pagine del nuovo romanzo di Arturo Pérez-Reverte, “Il tango della Vecchia Guardia”. Perché la scena si sposta da un tempo all’altro in una sequenza che non è divisa da capitoli, solo l’uso dei verbi al presente e al passato indica il cambiamento. Il presente è il 1966, quando Max Costa fa l’autista di un anziano svizzero a Sorrento. Il passato è il 1928, sulla nave dove Max Costa fa il ballerino di professione: giovane, straordinariamente attraente, elegante, Max Costa si esibisce ogni sera sulla pista ballando il tango, invitando a ballare giovani donne e donne non più giovani ma vogliose. Il tango è fatto apposta per comunicare un messaggio e un invito, la risposta è nelle mosse della ballerina. Di quello vive Max Costa, di quello che guadagna con il suo lavoro, dei regali delle donne, di qualche abile furto occasionale. Poi, ad un certo punto, il passato salta nove anni e Max Costa è a Nizza: ha fatto fortuna in qualche maniera poco chiara e che lui non intende affatto chiarire, frequenta ambienti eleganti, corteggia - come al solito - donne belle e ricche.
Quando Max invita Mecha Inzunza a ballare sul transatlantico, lei non è sola. Suo marito è un famoso musicista e stanno andando in Argentina in cerca di ispirazione: Armando de Troeye ha scommesso con Ravel che scriverà un tango che rivaleggerà con il suo Bolero. Quella di Max e di Mecha è una storia d’amore sulle note del tango, macchiata da altre esperienze nei locali poco raccomandabili di Buenos Aires in cui però si suona il vero tango, non quello edulcorato dalle buone maniere della società ‘bene’. Un amore fatto di corpi giovani, di sesso, di musica, di un marito che non soddisfa la moglie anche se ha tanti soldi. È una sorpresa per entrambi, ritrovarsi a Nizza nel 1937 - Max ha giocato un brutto scherzo a Mecha, a Buenos Aires, e lei è diffidente, il suo intuito la porta a capire che Max sta mirando a qualcosa, quando lo incontra nella casa di un’amica. I tempi sono cambiati, il marito di Mecha è in prigione in Spagna, c’è vento di guerra nell’aria, questa volta ‘il colpo’ di Max non è uno sfavillante gioiello, la trama sconfina nella spy story. E prosegue, in un certo qual senso, su questa traccia, dietro il gioco degli scacchi a Sorrento. L’appannata storia d’amore di Max e Mecha è sostituita da quella del figlio di lei, campione di scacchi, con la giovane moglie. Eppure Max cede alla richiesta di Mecha, rispolvera la sua abilità di ladro elegante. Con quali conseguenze? Chi ha avuto un ruolo attivo in un tradimento cerca forse di ripagarlo aiutando una vittima di un altro tradimento?
“Il tango della Vecchia Guardia” si discosta dai romanzi precedenti di Arturo Pérez-Reverte e non sono certa che allo scrittore si addicano le storie d’amore. Il suo stile è sempre raffinato, è un piacere leggerlo. Tuttavia, dopo l’entusiasmo iniziale per la splendida ricostruzione ambientale di un periodo che ci ricorda Francis Scott Fitzgerald, con personaggi che, come quelli dello scrittore americano, sono troppo belli per essere umani, avvertiamo un certo qual vuoto sotto le ripetute descrizioni di abiti, pelli lisce, occhi di miele, corpi perfetti. Finiamo per stancarci di sentimenti sulla cui profondità dubitiamo, preferiamo le pagine di azione come quelle delle due imprese memorabili, una lo specchio dell’altra, di Max giovane a Nizza e di Max ultrasessantenne a Sorrento.

A cura di Wuz.it

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Conosci l'autore

Arturo Pérez Reverte

1951, Cartagena (Spagna)

Scrittore e giornalista spagnolo. Dopo aver conseguito una laurea in Scienze politiche e Giornalismo, Arturo Pérez-Reverte ha lavorato per circa vent'anni, dal 1973 al 1994, come reporter di guerra per i giornali, la radio e la televisione; spostandosi nei vari punti caldo del mondo ha seguito vari conflitti tra cui la guerra di Cipro, la guerra delle Falkland, la crisi del golfo, sino alla guerra in Croazia e a Sarajevo.Nel 1986 ha scritto il suo primo romanzo, El húsar, ambientato durante le guerre napoleoniche. Raggiunge il suo primo successo internazionale con la pubblicazione di Il maestro di scherma.  Un successo che è stato confermato nel 1990 con il suo terzo romanzo, La tavola fiamminga, segnalato dal "New York Times Book Review" come miglior romanzo...

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