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Anno edizione: 2023
Anno edizione: 2023
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Un libro struggente, evocativo, originale, perturbante che ricorda le atmosfere di Parasite e de Il labirinto del fauno e che utilizza sapientemente i meccanismi del romanzo gotico e dell'horror per parlare di violenza di genere e di classe, di disuguaglianza, di solitudine e dei fantasmi che ci portiamo dentro.
«Quando ho varcato la soglia, la casa mi è saltata addosso. Succede sempre con questo cumulo di mattoni e sporcizia, piomba su chiunque attraversi la porta e gli strizza le budella fino a togliergli il fiato. Mia madre diceva che questa casa ti fa cadere i denti e ti prosciuga le viscere, ma mia madre se n’è andata molto tempo fa e io non me la ricordo.»
«Nel romanzo d'esordio di Layla Martinez c'è un sapore di Shirley Jackson ma anche di Agota Kristof. Ogni famiglia si costruisce intorno a un tarlo, si arrovella su un unico tarlo. Si tratta solo di scegliere: farsi mangiare dentro da quel tarlo, finché di te non rimane più niente; o resistere, sollevarsi, combattere.» - Antonella Lattanzi, La Lettura
«Il tarlo racconta che i poveri sono già fantasmi e spettri per chi è ricco; che le donne, anche quando sposano uomini abbienti, rischiano le violenze come quelle maritate agli sfaccendati e altre violenze, più sociali; che certe abitudini appartengono ai corpi e dunque, quando le si vuole eliminare, bisogna occuparsi dei corpi; che la rabbia, quando non avvelena, riscatta.» - Chiara Valerio, Robinson
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Scoperto per caso, questo romanzo breve mi ha piacevolmente sorpreso. Tra il gotico e l'horror, il libro riprende il tema della casa infestata dagli spiriti, ma con uno stile completamente nuovo, sia da un punto di vista prettamente narrativo, sia da quello del contenuto. La scrittrice usa il genere horror per denunciare una situazione di violenze e soprusi che da sempre si riversa sul genere femminile e sulla parte più povera della popolazione.
Recensioni
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