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Un Lanzetta che si merita l'appellativo di Stephen King italiano per la tensione che genera fin dalle prime pagine e che si mantiene sino all'ultima con un finale to be continued, magari da far elaborare alla mente dei lettori. L'orrore non è solo di finzione, ma si innesta alla triste vicenda nazionale, tutto tremendamente reale anche se a volte il fantastico fa capolino a sottolineare l'effetto drammatico. Ancora una volta Lanzetta ha fatto centro.
Siamo nell'estate del 1943, nel Cilento. Michele è un ragazzo di quattordici anni che assiste impotente alla brutale uccisione di sua madre e al rapimento delle sue sorelle da parte di un gruppo di camicie nere. Vistosi scoperto fugge gettandosi in un fiume e dandosi alla macchia. Incontrerà Lucia, che lo aiuterà a tornare in sé e sarà colei che gli presenterà il misterioso personaggio Teschio. Sarà poi un'iniziazione al sangue, alla vendetta e al senso dell'odio... • Antonio Lanzetta torna nel suo Cilento e ritorna ad ambientare il tutto negli anni della guerra (o immediatamente successivi, com'era stato per "L'uomo senza sonno"), ispirato ai reali fatti storici avvenuti in quella regione così lontana dai titoli di giornale ma che pure ha subito gli effetti del conflitto. A tutto ciò si aggiunge una commistione esoterica che pesca sia dal folklore nostrano che da quello teutonico, che trovano risonanza in momenti onirici di chiara ispirazione lovecratftiana. • Un libro che potrebbe essere un perfetto "revenge movie", che dà conferma ancora una volta (qualora ce ne fosse bisogno) del talento dello scrittore salernitano 😄
Siamo nell'estate del 1943, nel Cilento. Michele è un ragazzo di quattordici anni che assiste impotente alla brutale uccisione di sua madre e al rapimento delle sue sorelle da parte di un gruppo di camicie nere. Vistosi scoperto fugge gettandosi in un fiume e dandosi alla macchia. Incontrerà Lucia, che lo aiuterà a tornare in sé e sarà colei che gli presenterà il misterioso personaggio Teschio. Sarà poi un'iniziazione al sangue, alla vendetta e al senso dell'odio... • Antonio Lanzetta torna nel suo Cilento e ritorna ad ambientare il tutto negli anni della guerra (o immediatamente successivi, com'era stato per "L'uomo senza sonno"), ispirato ai reali fatti storici avvenuti in quella regione così lontana dai titoli di giornale ma che pure ha subito gli effetti del conflitto. A tutto ciò si aggiunge una commistione esoterica che pesca sia dal folklore nostrano che da quello teutonico, che trovano risonanza in momenti onirici di chiara ispirazione lovecratftiana. • Un libro che potrebbe essere un perfetto "revenge movie", che dà conferma ancora una volta (qualora ce ne fosse bisogno) del talento dello scrittore salernitano 😄
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