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Il tempo di Woodstock
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Il tempo di Woodstock - Ernesto Assante,Gino Castaldo - copertina
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tempo di Woodstock
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Il tempo di Woodstock

Descrizione


"Un biglietto d'entrata nella memoria costa solo 13 dollari. Basta trovarsi nei pressi della cittadina di Bethel, un'ora di macchina a nord di New York, e sarete attirati da cartelli che indicano una direzione e un nome che dopo quarant'anni manda ancora inaspettate scariche elettriche: Woodstock. Anzi per l'esattezza: Woodstock Museum. Una cosa del genere poteva accadere solo in America. A chi altri poteva venire in mente di costruire un museo dedicato a un concerto? Un concerto ... Un oggetto immateriale, intangibile, esistito solo nel flusso spazio-temporale di tre giorni. Come è possibile? E, soprattutto, cosa è stato davvero Woodstock? Di sicuro molto di più che un semplice festival di musica. Diciamo una singolarità della storia, un monumento costruito in tempo reale a una rivoluzione che si stava sbriciolando nello spazio di un sogno, e quindi necessariamente un'opera immateriale, di cui non sarebbe rimasta nessuna traccia fisica, un'idea, un concetto. È stata una singolarità? Ovvero un evento estremo, nel quale le normali leggi dello spazio-tempo subiscono alterazioni uniche? O più semplicemente il climax, l'inevitabile orgasmo di un'eccitazione generazionale durata qualche anno?"
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Dettagli

2
2011
Tascabile
1 giugno 2011
X-169 p., ill. , Brossura
9788842096306

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Giuseppe
Recensioni: 4/5

Una bella cronaca sul famosissimo concerto che divenne emblema di un momento storico particolare del '900. I due autori dapprima raccontano il contesto storico-culturale in cui maturò l'evento sul finire degli anni '60 e poi si concentrano sul resoconto di quei tre giorni, elencando i fatti più salienti e gli artisti che vi presero parte. Un libro molto interessante per far sì che chi come me non era ancora nato possa saperne di più su cosa accadde nell'agosto del 1969 sull'erba di Bethel.

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aristos
Recensioni: 3/5

Un racconto di taglio giornalistico, anche appassionante, anche ben strutturato nella sua rievocazione di un mito. Ma a quarant'anni di distanza sarebbe giunto il momento di ricerche storiche meglio documentate e meno mitologiche.

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Giacomo Di Girolamo
Recensioni: 4/5

Ernesto Assante e Gino Castaldo hanno scritto per Laterza “Il tempo di Woodstock”. Ho grande stima dei due. Fanno parte di una generazione che ha cancellato lo stereotipo per cui i giornalisti musicali sono in qualche modo giornalisti di serie B. Basta leggere l’Ode in morte della musica di Castaldo (scrive di musica e filosofia come Sgalambro, solo che è comprensibile…) per rendersene conto. Questo volume è un bel viaggio nel tempo e nei luoghi di Woodstock. Gustosa è la sezione dedicata al racconto vivo di quei giorni, dove tutta una serie di fattori combinarono in maniera casuale (ma non troppo) affinchè quel concerto diventasse leggendario per l’intero pianeta. Oltre la cronaca, c’è il racconto, veloce, preciso, appassionato di una controcultura, di una visione che fu di tutta una generazione. Woodstock è un evento unico nel suo genere perché fu la Polaroid di quella generazione, tutta, con i suoi difetti nella messa a fuoco e nella nitidezza dei colori. Ma è stata l’unica volta, nella storia del mondo, che una generazione si raccontasse in presa diretta.

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Ernesto Assante

1958, Napoli

Ernesto Assante è stato un giornalista e critico musicale. Dopo aver collaborato con piccole radio romane, inizia l’attività giornalistica nel 1977, scrivendo per il Quotidiano dei lavoratori. Nel 1978 diventa critico musicale per il manifesto, testata per la quale scriverà fino al 1984. Nel 1979 passa a La Repubblica dove svolge il ruolo di critico musicale, caporedattore e inviato. È stato direttore di McLink e Kataweb e collaboratore dell’Enciclopedia Italiana Treccani. Ha scritto per settimanali e mensili come Epoca, L’Espresso, Rolling Stone. È scomparso improvvisamente, per un ictus, a Roma il 26 febbraio 2024.Ha pubblicato, tra le altre cose, La Storia del Rock (Savelli 1983), Paesaggio metropolitano (Feltrinelli 1985) e Genesi (Castelvecchi...

Gino Castaldo

1950, Napoli

Gino Castaldo, tra i piú noti giornalisti e critici musicali italiani, scrive su «la Repubblica». Ha pubblicato, tra l'altro, La mela canterina. Appunti per un sillabario musicale (minimum fax 1996) e La terra promessa. Quarant'anni di cultura rock (Feltrinelli 1994). Per Einaudi Stile libero ha pubblicato Il buio, il fuoco, il desiderio, Il romanzo della canzone italiana e, con Ernesto Assante, Blues, Jazz, Pop, Rock e 33 dischi senza i quali non si può vivere e Lucio Dalla (Mondadori, 2021).

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