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Anno edizione: 2020
Anno edizione: 2020
Vincitore Premio letterario città di Erica 2021
Tea Ranno torna a percorrere i territori fiabeschi e solari dell' Amurusanza con il suo stile che fonde dialetto siculo e poesia e si lascia contaminare dal realismo magico sudamericano. Il risultato è una narrazione corale ipnotica, un moderno presepe fatto di personaggi vitali e incandescenti, una generosa parabola di accoglienza e solidarietà.
«Terramarina resta un romanzo di buoni sentimenti, favola bella di cui ora abbiamo più bisogno che mai» – Robinson
A Terramarina vado abitando quando non sono sveglia e neppure dormo.
È la sera della vigilia di Natale e Agata, che in paese tutti chiamano la Tabbacchera, guarda il suo borgo dall'alto: è un pugno di case arroccate sul mare che lei da qualche tempo s'è presa il compito di guidare, sovvertendo piano piano il sistema di connivenze che l'ha governato per decenni e inventandosi una piccola rivoluzione a colpi di poesia e legalità. Ma stasera sul cuore della sindaca è scesa una coltre nera di tristezza e "Lassitimi sula!" ha risposto agli inviti calorosi di quella cricca di amici che è ormai diventata la sua famiglia: è il suo quarto Natale senza il marito Costanzo, che oggi le manca più che mai. E, anche se fatica ad ammetterlo, non è il solo a mancarle: c'è infatti un certo maresciallo di Torino che, da quando ha lasciato la Sicilia, si è fatto largo tra i suoi pensieri. A irrompere nella vigilia solitaria di Agata è Don Bruno, il parroco del paese, con un fagotto inzaccherato tra le braccia: è una creatura che avrà sì e no qualche ora, che ha trovato abbandonata al freddo, a un angolo di strada. Sola, livida e affamata, ma urlante e viva. Dall'istante in cui Luce – come verrà battezzata dal gruppo di amici che subito si stringe attorno alla bimba, chi per visitarla, chi per allattarla, vestirla, ninnarla – entra in casa Tabbacchera, il dolore di Agata si cambia in gioia e il Natale di Toni e Violante, del dottor Grimaldi, di Sarino, di Lisabetta e di tutta quella stramba e generosa famiglia si trasforma in una giostra. Di risate, lacrime, amurusanze, tavole imbandite, ritorni, partenze e sorprese, ma anche di paure e dubbi: chi è la donna che è stata capace di abbandonare ai cani il sangue del suo sangue? Starà bene o le sarà successo qualcosa? Cosa fare di quella picciridda che ha già conquistato i cuori di almeno sette madri e cinque padri? Tea Ranno torna a percorrere i territori fiabeschi e solari dell'Amurusanza con il suo stile che fonde dialetto siculo e poesia e si lascia contaminare dal realismo magico sudamericano. Il risultato è una narrazione corale ipnotica, un moderno presepe fatto di personaggi vitali e incandescenti, una generosa parabola di accoglienza e solidarietà.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Il Natale di Agata e dei suoi amici, ma anche dei suoni nemici, è molto movimentato ma anche molto divertente e... magico! Lettura intensa ma davvero piacevole!
Poesia
Torniamo a parlare di amurusanza, di gentilezza e di poesia. Ritroviamo Agata la Tabacchera (ora anche Sindaca), ma anche Violante e Toni, Franca e Sarino, Lisabetta la majara e il dott. Grimaldi, il Maresciallo Locatelli (il continentale) e tutti gli altri. I personaggi che ne "l'amurusanza" da sconosciuti sono diventati amici, ora, quattro anni dopo, sono una grande famiglia. E la famiglia condivide, si dona senza riserve e protegge. E loro accolgono due sconosciute arrivate dal nulla: una neonata e sua madre. Senza condizioni né pregiudizi, nemmeno quando di questa madre si dice sia una terrorista. Una nuova storia d'amore raccontata con l'intensitá, la passione ed il calore di chi ama profondamente la propria terra e dedicata a chi ama profondamente il Sud e le sue tradizioni. Consigliato a coloro che pensano che famiglia non sia soltanto un legame di sangue ma una relazione d'amore.
Recensioni
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