La terza era
- EAN: 9788874750917

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12/05/2020 14:28:56
Questo breve racconto mi ha fatto pensare ad una sorta di 1984 futuristico. In questo mondo uniformato, per non dire standardizzato in cui sono bandite le emozioni e l’intelletto, l’unico modo di progredire è fare affidamento ad una certa anomalia, indispensabile, ma da biasimare e tenere nascosta. Opera davvero molto interessante, tenuto anche conto del fatto che all’ epoca in cui l’ha scritta l’autrice non aveva neanche diciott’ anni
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29/10/2007 09:40:14
Trenta pagine soltanto: una lettura breve ma intensa, ancor più per i significati trasmessi che per gli accadimenti narrati. La trama del racconto, tuttavia, avvince subito il lettore proiettandolo verso un inquietante futuro alla Orwell. La giovanissima autrice, con il suo fantastico (ma non troppo!) mondo di robot, ha il merito di non limitarsi soltanto a narrare una storia che, sicuramente, coinvolgerà il lettore fin dalle prime righe, ma di condurre lo stesso a farsi domande sofferte sull’esistere, sulla realtà di un presente alienante e sulla possibilità del drammatico futuro di un’umanità completamente programmata, plagiata, robotizzata e negata alla sua più profonda essenza: la libertà dei sentimenti, delle emozioni.
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11/04/2007 13:59:44
Probabilmente l’accostare “La terza era” al ben conosciuto “1984” di Orwell potrebbe risultare eccessivo all’opinione di una persona che non conosce il racconto di Lavinia Petti. Eppure, nei dovuti e ovvii limiti di una giovane scrittrice esordiente, l’affinità tra le due storie è proprio ciò che mi è balzata alla mente non appena ho intrapreso la lettura de “La terza era”. Ciò che, a mio avviso, rappresenta l’essenza portante della narrazione è la miscela di adulta consapevolezza che il protagonista Aton progressivamente raggiunge riguardo al mondo che i droidi governano e, nel contempo, di pura innocenza di uno sguardo che, nonostante la cinica realtà circostante, conserva tutto lo stupore e la meraviglia che contraddistinguono un “bambino”. Un racconto originale capace di emozionare e stupire con il suo finale “a sorpresa”, di trascinare con il suo stile incalzante e, perché no?, di far riflettere anche un po’ sull’attualità della vita di tutti i giorni. Decisamente consigliato come approccio al mondo contorto e incantato di Lavinia Petti.
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19/01/2007 18:51:02
Un'ottima prova d'esordio per una così giovane promessa del panorama letterario italiano. Uno spaccato di fantascienza ben descritto, col giusto ritmo che porta il lettore fino alla fine, fin giù nell'abisso che poi non sembra neanche più tanto distante dalla "nostra" realtà, quella degli esseri umani.
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08/12/2006 09:35:06
La terza era, ovvero l’era dei robot: un mondo perfetto, senza dolore, senza sofferenze, un mondo fatto di tecnologia e conoscenza allo stato puro….forse. L’autrice ce lo presenta con gli occhi di un bambino che, a poco a poco, comprende che questo mondo presenta difetti nascosti, contraddizioni inquietanti che vengono sistematicamente celate; ma soprattutto, il protagonista scopre i sacrifici che consentono a questa perfezione apparente di rimanere in piedi. Un racconto bello e ben scritto, davvero un piccolo gioiellino.
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05/12/2006 00:26:39
Racconto brillante; la lettura è piacevole, come accade sempre, anche per le altre opere della giovane scrittrice napoletana.La sua scrittura è piena di brio;insomma è la tipica lettura che non può mai annoiare.Pur non amando il genere fantascientifico, ho apprezzato molto questo racconto.La struttura è difatti imprevedibile ed eccitante: il finale a sorpresa non delude... Complimenti all'autrice.Lettura consigliatissima!
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02/12/2006 21:01:32
ho spesso letto storie di fantascienza in cui si tenta di umanizzare i robot. qui l'idea di robotizzare gli umani è molto originale! la lettura è scorrevole e la trama avvincente, con un finale per niente scontato. è un'autrice da tenere d'occhio, data sopratutto la giovane età! complimenti!
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30/11/2006 22:33:43
ho letto il libro e per me gia' questo e' una novita' e a piacermi e' stata la forza di volonta' del piccolo protagonista che desiderava conoscere quella forza che l'uomo aveva provato ad estinguere in nome della ragione:il sentimento.E per gli uomini sembrava ormai giunta la terza era l'eta' della perfezione poiche' i suoi istinti sembravano ormai inesistenti.Ma il ragazzo aveva intuito che qualcosa non andava che l'umanita' progrediva eppure la sua evoluzione era stranamente irrazionale,quale era la sua fonte? essa era li' nel cuore,nella nostra anima,nel nostro spirito,insomma in cio' che ci regala emozioni che ci da' piacere di vivere perche' sai che il giorno dopo puo' essere piu' bello dell'altro,piu' inteso piu' bello e provare a nascondere i sentimenti aveva percio' fatto degli uomini delle macchine insensate,dannatamente brutte.Ma e' bello sopratutto perche' chi lo ha scritto e' una mia amica,una persona fantastica
