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Vincitore del Premio Andersen 2001, miglior libro 9/12 anni
Una madre vedova, depressa e totalmente succube della televisione, tutto il denaro della famiglia inghiottito dalle televendite, il frigorifero vuoto e una montagna di bollette da pagare, l'undicesimo compleanno senza torta e senza candeline... È proprio quando a Colomba sembra di aver toccato il fondo, che le cose si mettono a girare vorticosamente e la sua vita diventa più movimentata e interessante di qualsiasi programma televisivo. Solo uno sceneggiatore impazzito potrebbe infatti mescolare nella stessa storia una banda di ragazzini chiamati Mostri Selvaggi, in guerra contro i Predators per il possesso della Ostinata Dimora. Riusciranno i nostri eroi a mantenere il controllo della propria vita?
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Autore:
Editore:
Collana:
Anno edizione:
2011
Formato:
Tascabile
Indice
Le prima frasi del romanzo.
Capitolo primo
Quando sarò grande, scriverò un romanzo sulla mia vita.
La prima parte racconterà dei miei primi undici anni, e so già come va a finire, cioè che all'improvviso divento ricca e vado a vivere in un'altra città.
La seconda parte non so di cosa parlerà, perché non è ancora cominciata. Estarémo a védere, come dice Aracelio, il fidanzato di mia zia Mití.
Certo che stamattina, quando mi sono alzata e sono andata in cucina a preparare la colazione per Leo, non potevo immaginare che prima del telegiornale delle otto avrei scoperto di essere un'ereditiera. Ero di malumore perché sapevo che, nonostante fosse il mio compleanno, non avrei avuto nessun regalo, e neppure la torta con le candeline. Poi mi è tornata in mente la festa dell'anno scorso, con papà che suonava il violino in onore dei miei dieci anni, e per sfogare la rabbia prima che si trasformasse in tristezza mi sono messa a sbattere i piatti sul tavolo e dopo, in bagno, ho sfregato così forte l'asciugamano bagnato sulla faccia di Leo, che quel pappamolla di mio fratello si è messo a frignare. Mamma però non si è accorta di niente.
Nella seconda parte del romanzo della mia vita bisognerà che mia madre la smetta di accendere la televisione così presto al mattino, e che ci venga a salutare sulla porta quando usciamo per andare a scuola. Perché lo scriverò chiaro e tondo, senza preoccuparmi di darle un dispiacere: di come si sta comportando in questi ultimi capitoli della prima parte io proprio non ne posso più.
Zia Mití dice che quando saremo a Milano, per forza le cose dovranno cambiare.
Estarémo a védere.
Capitolo primo
Quando sarò grande, scriverò un romanzo sulla mia vita.
La prima parte racconterà dei miei primi undici anni, e so già come va a finire, cioè che all'improvviso divento ricca e vado a vivere in un'altra città.
La seconda parte non so di cosa parlerà, perché non è ancora cominciata. Estarémo a védere, come dice Aracelio, il fidanzato di mia zia Mití.
Certo che stamattina, quando mi sono alzata e sono andata in cucina a preparare la colazione per Leo, non potevo immaginare che prima del telegiornale delle otto avrei scoperto di essere un'ereditiera. Ero di malumore perché sapevo che, nonostante fosse il mio compleanno, non avrei avuto nessun regalo, e neppure la torta con le candeline. Poi mi è tornata in mente la festa dell'anno scorso, con papà che suonava il violino in onore dei miei dieci anni, e per sfogare la rabbia prima che si trasformasse in tristezza mi sono messa a sbattere i piatti sul tavolo e dopo, in bagno, ho sfregato così forte l'asciugamano bagnato sulla faccia di Leo, che quel pappamolla di mio fratello si è messo a frignare. Mamma però non si è accorta di niente.
Nella seconda parte del romanzo della mia vita bisognerà che mia madre la smetta di accendere la televisione così presto al mattino, e che ci venga a salutare sulla porta quando usciamo per andare a scuola. Perché lo scriverò chiaro e tondo, senza preoccuparmi di darle un dispiacere: di come si sta comportando in questi ultimi capitoli della prima parte io proprio non ne posso più.
Zia Mití dice che quando saremo a Milano, per forza le cose dovranno cambiare.
Estarémo a védere.
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Chibivale
25 luglio 2022
Meraviglioso
Si possono dare più di cinque stelle? Questo libro le merita tutte! Uno dei libri più belli che abbia mai letto! Consigliato anche, anzi soprattutto, agli adulti!
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Chiedilo all'Orango
01 agosto 2021
"Tornatrás" ha un grandissimo privilegio: è un libro che non può lasciarti indifferente; ti costringe a riflettere e a prendere posizione. Bianca Pitzorno non si fa problemi a criticare la piega che stava prendendo la politica italiana alla fine degli anni Novanta e nei primi anni Duemila, caratterizzata, tra le altre cose, dall'intolleranza verso lo straniero e dalla strumentalizzazione dei nuovi mezzi di comunicazione. È raro, nei libri per ragazzi, sentir parlare di elezioni, propaganda e corruzione in modo così preciso e pregnante. Ma è bellissimo. Perché la politica non è solo una cosa da grandi, quella che vediamo in televisione o leggiamo sui giornali, quella fatta da altri uomini lontani da noi; in fondo, ogni nostra scelta e ogni nostro gesto sono scelte e gesti politici. Bianca Pitzorno lo sa, e vuole che anche tutti i suoi lettori, piccoli e grandi, ne prendano coscienza.
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Nina
13 maggio 2020
Ho letto questo libro da adulta ed è molto bello. Ci sono spunti interessanti di riflessione, sul gioco tra politica, televisione, finzione e realtà. Forse l'unica pecca è di essere appunto politicizzato e meno genuino degli altri romanzi di Bianca Pitzorno, come Ascolta il mio Cuore o Speciale Violante. Un libro molto bello e purtroppo molto "vero"!
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