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La storia dell'editoria può rivelarsi un punto di osservazione privilegiato non solo per capire l'evoluzione culturale ma per intendere il più complessivo atteggiarsi degli umori della società. Al tempo stesso offre anche un reagente sensibilissimo per verificare il maturare di climi d'opinione l'emergere di tendenze intellettuali e di determinati orientamenti civili e politici. Un riscontro convincente di quanto detto lo offre questo volume di Gianfranco Tortorelli dove l'autore riunisce vari saggi sull'editoria italiana nell'arco di due secoli. Certo non si tratta di un libro unitario ma l'autore ha il buongusto di non presentarlo come tale bensì come una raccolta di interventi pubblicati in momenti diversi. Tuttavia leggendo il volume emerge netto un elemento di continuità. Questo non è riportabile solo all'oggetto delle ricerche ma può essere individuato nello sforzo costante di cogliere le linee complessive dello sviluppo dell'editoria in una fase cruciale dell'edificazione nazionale. Si vedano a tal proposito i tre saggi dedicati alla casa editrice Zanichelli che cercano sempre di riportare l'attività dell'editore bolognese a un più ampio contesto storico. Nel complesso gli studi qui raccolti spaziano dal primo Ottocento fino al secondo dopoguerra investendo ambiti diversi. Oltre ai contributi sulla Zanichelli abbiamo interventi dedicati a operatori culturali come Salvatore Muzzi o Marino Raicich; a momenti particolari come il congresso del libro del 1917; e a bilanci di carattere generale come le trasformazioni dell'editoria nel secondo dopoguerra. Di particolare interesse il saggio introduttivo che fa il punto della storiografia sull'argomento e oltre a fornire un panorama della ricerca a partire dagli studi sul Settecento affronta anche il problema degli archivi delle case editrici e della loro conservazione.
Maurizio Griffo
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