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Una "pozione" che rende chi la assaggia improvvisamente razionale. Ed ecco che il papa Francesco si affaccia al balcone e pronuncia le tre parole che cambiano un mondo intero: "Dio non esiste". Il caos comincia da qui. L'ultimo capitolo sulle conseguenze effettive è quello che mi è piaciuto maggiormente anche se andava forse approfondito di più. In ogni caso Augé è stato geniale, ha creato un racconto che non termina a pagina 94 ma che fa riflettere e che pone in discussione le nostre credenze e i nostri dogmi. Da cosa dipende il nostro credo? Se il pilastro vacilla, come reagiamo? Davvero davvero interessante. Scorrevole e imperdibile. "Gli uomini, tornati infine alla razionalità, sarebbero stati più inclini a riflettere, a pensare con la propria testa, a cercare di migliorare le proprie condizioni di vita qui, dove siamo. Hic et nunc: qui e ora."
Augè in queste 94 pagine mette in scena qualcosa di molto simile a quello che succede in The Young Pope, descrivendo passo passo cosa succede durante la settimana santa dopo che Papa Francesco (!) pronuncia le tre parole fatali: "Dio non esiste". Ho apprezzato questo libro perché la storia immaginata da Augé è decisamente realistica, quantomeno nella parte iniziale: cosa succederebbe tra i media, come reagirebbero i fedeli di ogni parte del mondo davanti a uno scacco simile? L'autore riesce a raccontarlo in modo magistrale, poi la storia si fa sempre più intricata e assurda, probabilmente perché era l'unico modo possibile per concludere un libro del genere. Scomparso il realismo e la concretezza della storia restano comunque le riflessioni sollevate, le critiche aperte, devo ammettere che ci ho pensato per giorni. Lo consiglio assolutamente!
Marc Augé, grande antropologo francese e creatore tra l'altro del concetto di "antropologia del vicino" con questo libello ha voluto mettere in scena un racconto futuribile di fantascienza "politica" (o anche fantapolitica), un filone della SF che ha avuto in passato ampio spazio e che consente di estrapolare fenomeni dell'attualità sino alle loro più estreme e aberranti conseguenze o, viceversa, di tentare di trovare soluzioni ai problemi che nel presente affliggono l'Umanità. Augé dall'alto della sua cultura, si può ben permettere un simile divertissement. Che poi divertissement tanto non è, poiché tra le righe vi è molta serietà e ponderazione. Nell'utilizzare Papà Francesco e le sue dissacranti - inaspettate - parole nel corso della benedizione Urbi et Orbi, nella Pasqua del Signore 2018 (un evento ormai a noi molto vicino), parole che danno il via ad una serie di sconcertanti eventi che appunto cambieranno il mondo radicalmente, egli - in epigrafe - doverosamente porge le scuse per averlo utilizzato, chiedendogli di dispensargli la sua "clemente indulgenza". Le parole fatiche sono "Dio non esiste", che pronunciate da un Papa portano con sé straordinari effetti, nel senso di un totale e improvviso abbattimento dei fondamentalismi/fanatismi e dell'inizio di un'era di reale convivenza pacifica tra le Genti. Ciò che Augé vuol dirci, tuttavia, nel dispiegare il geniale retroscena che si cela dietro le parole pronunciate ex chatedra dal Papa è che, se si potesse in qualche maniera, eliminare l'Irrazionale che alberga nei meccanismi della Mente umana e che sta alla base delle credenze erronee, se potesse trionfare la razionalità, non ci sarebbero più le Religioni e, di conseguenza, i fondamentalismi, pilotati da gente senza scrupoli, non farebbero più presa su nessuno. Una bella utopia, su cui certamente vale la pena riflettere.
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