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Vincitore Premio Speciale Crédit Agricole Italia per una Letteratura Europea 2019.
Vincitore del prestigioso Prix Relay 2017.
Una grande storia al femminile che trascende lo spazio e il tempo.
«La treccia è dedicato a tutte le donne. Alla loro forza, alla determinazione e al loro comprendere, spesso prima degli uomini, che il destino non è altro che la nostra presa di coscienza» – Il Fatto Quotidiano
«Tre ritratti di donne unite dal fato, che non dimenticherete» – Robinson
A un primo sguardo, niente unisce Smita, Giulia e Sarah. Smita vive in un villaggio indiano, incatenata alla sua condizione d'intoccabile. Giulia abita a Palermo e lavora per il padre, proprietario di uno storico laboratorio in cui si realizzano parrucche con capelli veri. Sarah è un avvocato di Montreal che ha sacrificato affetti e sogni sull'altare della carriera. Eppure queste tre donne condividono lo stesso coraggio. Per Smita, coraggio significa lasciare tutto e fuggire con la figlia, alla ricerca di un futuro migliore. Per Giulia, coraggio significa rendersi conto che l'azienda di famiglia è sull'orlo del fallimento e tentare l'impossibile per salvarla. Per Sarah, coraggio significa guardare negli occhi il medico e non crollare quando sente la parola «cancro». Tutte e tre dovranno spezzare le catene delle tradizioni e dei pregiudizi; percorrere nuove strade là dove sembra non ce ne sia nessuna; capire per cosa valga davvero la pena lottare. Smita, Giulia e Sarah non s'incontreranno mai, però i loro destini, come ciocche di capelli, s'intrecceranno e ognuna trarrà forza dall'altra. Un legame tanto sottile quanto tenace, un filo di orgoglio, fiducia e speranza che cambierà per sempre la loro esistenza.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Tre storie per rappresentare al meglio, forza, coraggio e speranza. Tre donne agli antipodi inconsapevolmente unite da un filo sottile, un filo che intreccerà i loro destini, anche se non si incontreranno mai. Una bella lettura, a tratti toccante con finale troppo frettoloso ed approssimativo per i temi trattati, avrei preferito più dettagli sul proseguo delle loro vicende, si evince un riscatto per tutte, la determinazione le ha premiate, ma rimane un senso di sospeso, di incompleto, qualche pagina in più l' avrebbe reso perfetto. Consigliato.
Bellissimo, mi è piaciuto molto. La storia di tre donne, di tre diversi continenti, tre diversissime condizioni sociali, accomunate da problemi immensi e da qualcosa che sembra un destino avverso. Accomunate dalla medesima determinazione, dalla medesima forza interiore, e da una speranza inviolabile. Una scrittura agile e scorrevole lo rende leggibile in un baleno.
“La treccia” racconta la storia di tre donne di oggi che vivono in continenti diversi e che hanno storie molto diverse. Nondimeno qualcosa le unisce ed è proprio la treccia del titolo. Lo spunto del romanzo è molto intrigante: tre donne che non si conoscono, non sanno nulla l’una dell’altra, vivono vite agli antipodi, eppure vi è un filo rosso che le lega. Giulia a Palermo, Sarah a Montreal in Canada e Smita in un villaggio indiano, appartenenti a culture diversissime e con diversissime storie rappresentano ugualmente la stessa umanità fragile; tutte e tre devono lottare contro un destino solo apparentemente segnato e sono chiamate a decisioni di importanza capitale per sé e per i loro cari. Intrigante, si diceva. Purtroppo l’autrice non riesce ad intrigare; non riesce a toccare il cuore del lettore sebbene le storie siano toccanti; non riesce ad emozionare sebbene si tratti di storie emozionanti. A mio parere, la Colombani usa un linguaggio non all’altezza dell’argomento in oggetto infarcendolo quanto più possibile di luoghi comuni. Il romanzo non riesce ad emozionare perché narrato con linguaggio approssimativo e superficiale. E da palermitana, l’ho notato maggiormente con la storia di Giulia: descrizioni della città e della vita che vi svolge che rimandano alle guide turistiche. Peccato
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