Tu l'hai detto

Linguaggio a tratti troppo poetico,non scorrevole

Vincitore del Premio Libris nel 2016, “Tu l’hai detto”, edito da iperborea , racconta la drammatica storia d’amore di Sylvia Plath e Ted Hughes, considerata la coppia maledetta della letteratura moderna. La narrazione è affidata a Ted che, nella speranza di redimersi e riscattarsi, descrive il feroce innamoramento, il rapido matrimonio, gli anni di grande lavoro creativo e il tragico e celebre epilogo. I due coniugi, alla ricerca disperata del successo, vogliono affermarsi nel panorama letterario e, grazie al reciproco e costante supporto, riescono a pubblicare molti scritti sia in Gran Bretagna che in America. Tra borse di studio, cene tra intellettuali e momenti di rara felicità, i due poeti vivono in una simbiosi lavorativa e spirituale, simbiosi però alla mercé dei demoni interiori di Sylvia, demoni come la depressione e l’instabilità. Pagina dopo pagina, la scrittrice ci trascina in questa relazione distruttiva e, tra sensi di colpa e sofferenze, ci conduce fino a una triste giornata novembrina dove Sylvia, in preda alla disperazione, si suicida mettendo la testa nel forno e respirando il gas mortale. Con uno stile intenso e poetico, Connie Palmen ci regala un ritratto intimo, struggente e introspettivo dove martire e assassino sono, alla resa dei conti, due vittime.

Nelle recensioni precedenti è stato già detto tutto il bello che questo libro contiene. Mi permetto solo di aggiungere quanto sia meravigliosa la scrittura. Un libro che, al di là della vicenda, è scritto in maniera così profonda, con tanta accuratezza di termini, fluido e trascinante che non puoi fare a meno di leggere d'un fiato. Le immagini scorrono sulle parole, sembra di avere Sylvia e Ted davanti agli occhi. È una lettura bellissima. Ted mi è rimasto nel cuore.