Un romanzo a metà strada tra il picaresco e il pulp, dove si ride molto, con intelligenza, seguendo le gesta di un uomo incapace di progettarsi il futuro.
L’uomo, che aveva due o tre denti di acciaio, una catena di acciaio al collo, un bracciale di acciaio al polso, una serie di anelli d’acciaio infilati su una decina di dita tozze grosse come tenaglie, lo guardava da una certa distanza. Doveva essere di natura sospettosa. “Cosa vuoi?” “Lavorare con te. Sono disposto a tutto.”
Lui è un uomo irresponsabile che vive di espedienti e raggiri. Ha da poco abbandonato Marta, sua moglie, e le due figlie: Elisa di sedici anni, Lucia di quasi nove. A causa di un nome falso usato in passato, la polizia lo scambia per il responsabile di un crimine e lo arresta. Due mesi dopo esce dal carcere, ma ormai ha perso tutto: la sua casa e il suo lavoro di cavadenti in uno studio dentistico clandestino. Come se ciò non bastasse, deve 70.000 euro a un usuraio e due robusti criminali lo perseguitano per riscuotere il denaro. Decide allora di provare a tornare da Marta, sperando di convincerla a dargli dei soldi nonostante lei fatichi a mantenere se stessa e le figlie. Lei non è troppo convinta di ospitarlo, e inoltre ha da poco conosciuto Fabio... tuttavia non se la sente di lasciare all'addiaccio l'ex marito. L'uomo ha due settimane di tempo per procurarsi i soldi. Inizia a svolgere qualche lavoretto per un tale che ha conosciuto in galera, ma il denaro che riesce a recuperare è troppo poco. Spera che il padre, gravemente malato (e con il quale non ha rapporti da anni) muoia e gli lasci l'eredità. Un giorno sembra avere l'aggancio giusto: tre malviventi, che vogliono compiere un attentato dinamitardo (il piano: piazzare la bomba in un elettrodomestico), gli offrono una grossa cifra se riuscirà a procurarsi del tritolo... Zardi dipinge un quadro della nostra contemporaneità (le città, la famiglia, il sesso attraverso la chat clandestina a cui il protagonista è iscritto) che appare degradata, senza mai diventare degradante. Una contemporaneità composta di una serie di esistenze di cui l'autore non edulcora il desolante squallore, senza però pregiudicarne una possibilità redentrice.
Leggi di più
Leggi di meno