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Chi protegge il latitante più pericoloso d'Europa, l'intreccio di affari e politica e il peso dei segreti di Riina e Graviano.
Lirio Abbate, giornalista in prima linea nella lotta alla mafia, delinea il complesso ritratto del latitante più pericoloso d'Italia: Matteo Messina Denaro, l'ultimo dei corleonesi, invisibile da più di trent'anni. Ritroviamo in queste pagine il giovane amante del lusso e il "fimminaro" delle notti palermitane. Inquadriamo il profilo del killer spietato, del boss e dello stratega, del mafioso che ha avvallato e curato la scelta stragista di Cosa nostra negli anni Novanta, quando le bombe hanno imbrattato di sangue la Sicilia e l'Italia intera. E poi c'è Matteo Messina Denaro oggi. Il padre, il latitante imprendibile, l'affarista che ha stretto legami indissolubili con la politica, l'imprenditoria e la massoneria. Mostrando il ruolo che il boss ancora ha nelle gerarchie mafiose, l'autore ci spiega perché la sua cattura rivestirebbe un passo decisivo per sconfiggere Cosa nostra: depositario dei segreti della mafia, "u Siccu" ad oggi non ha mai fatto un giorno di carcere, ma dietro le sbarre del 41 bis potrebbe finalmente vuotare il sacco.
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Un’inchiesta un po’ datata evidentemente, alla luce dell’arresto di Matteo Messina Denaro e delle scoperte che giorno dopo giorno vengono effettuate. Alcuni dei punti lasciati oscuri in questa inchiesta sono stati di fatto illuminati nel libro “Faccia di mostro”. In ogni caso un libro interessante.
Comincio con la parte buona e utile del libro che è circa il 25%. Riporta testi originali (verbali, messaggi) che ci fanno conoscere meglio queste persone e il loro ambiente. Il resto del libro purtroppo non è all'altezza, copre decenni di storia in modo superficiale, tutto già noto da giornali e TV. La tesi del libro ingigantisce il ruolo di una persona a scapito di altre. Pare che questa Mafia abbia fatto tutto da sola. A chi serve questo punto di vista? Se volete proprio leggere qualcosa, comprate "Cosa Nostra SpA" di Sebastiano Ardita
Una biografia di Matteo Messina Denaro da cui abbiamo imparato molte cose sulla mafia, tra cui che la mafia esiste, eccome esiste! E riempie di proteste a proposito del 41 bis. E ha fatto la scelta di “non farsi notare”. È questo che spiega il fenomeno mafioso: “Cosa nostra ha sempre comandato chi deteneva il potere militare (e, dunque, poteva esercitare in maniera più costante ed efficace il controllo del territorio) e non chi vantava gli agganci politici più influenti o i contatti migliori con il mondo della finanza e dell’imprenditoria.” Se dobbiamo fare un appunto al libro è che è troppo infarcito di notizie, tanto da fare provare al lettore una certa qual confusione. Comunque è una lettura molto interessante.
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