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La guerra vista dagli occhi di tre bambini che vanno alla ricerca di un loro amico ebreo catturato con la sua famiglia, inconsapevoli dei pericoli a cui andranno incontro. Consigliato
Libro molto ben scritto e di "facile" (non superficiale) lettura, come tutti quelli di questo autore: divertente, profondo, commovente....Vanda il mio personaggio preferito
Fabio Bartolomei è uno degli scrittori italiani che più apprezzo e questo libro è l’ennesima conferma a questa mia preferenza. Come ho già avuto modo di dire i libri ambientati nel corso delle guerre non sono esattamente i miei preferiti, ma sono convinta nell’affermare che questo libro non sia propriamente un libro storico. Non vorrei essere fraintesa, però. Ci sono dei dati precisi, è presente la figura del Duce, Italo è un balilla, Riccardo viene deportato insieme alla famiglia. Ma quello che più mi ha colpito è sicuramente l’evolversi dei personaggi. Il loro adattarsi ad ogni sfida che questo viaggio propone e portare nel loro bagaglio di conoscenza tutti gli insegnamenti che la vita gli trasmette. La fuga dei bambini inizia infatti sotto una buona stella. Riescono a prendere un treno merci e fare un lungo tratto di strada, trovano alberi da frutto per il sostentamento, hanno lo spirito alto e trasformano tutto in un magnifico gioco che mai hanno potuto fare. Ma presto le cose cambiano e il luogo misterioso in cui hanno portato il loro amico sembra irraggiungibile. La strada si fa zeppa di ostacoli e la loro nuova compagna, la fame, è spaventosa tanto quanto i soldati che incrociano più volte nel tragitto. Ma l’affetto verso l’amico li convince a non demordere, nonostante non abbiamo nemmeno un’idea di quanta sia la distanza fra loro. Il viaggio di Suor Agnese e Vittorio invece inizia subito con molte difficoltà e così proseguirà fino a che tra i due nascerà un’empatia che mai ci saremmo aspettati. Molto bello il capitolo finale del libro. Perché, diciamolo, le promesse mantenute sono tra le cose più belle che ci sono al mondo. Leggetelo. E poi recuperate anche le opere precedenti di Bartolomei, non ve ne pentirete.
Recensioni
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Il mondo visto con gli occhi dei bambini spesso ci fa sorridere: con la loro ingenuità e la capacità di cogliere con semplicità la reale essenza di azioni e sentimenti, ci mettono di fronte alle nostre incongruenze, alle nostre paure e al modo in cui a volte lasciamo che ci condizionino.
Immaginate però cosa vedrebbero quegli occhi se appartenessero a bambini che vivono a Roma nel 1943.
Bartolomei ci trasporta proprio là e ci narra di coraggio e amicizia, spensieratezza e disincanto; ci racconta di una missione speciale, intrapresa da un esercito altrettanto speciale, composto da bambini che rappresentano tutti i volti dell’ Italia post armistizio, lontani tra loro per storia famigliare, educazione, e ceto sociale, ma uniti dall’unico scopo di “salvare” chi è loro caro da un pericolo e da un’ingiustizia, con l’ostinazione, la tenacia e la purezza che solo dei bambini di dieci anni possono avere. La loro genuinità, descritta con una delicatezza fuori dal comune che arriva dritta al cuore, ci sbatte letteralmente in faccia il nostro egoismo, la presunzione, la smania di potere, l’odio per il diverso, spinti alle loro estreme conseguenze; ci mostra quante volte non siamo in grado di rispondere alle domande dei bambini, perchè non abbiamo il coraggio di spiegare ciò che ci sembra chiaro finchè non lo guardiamo come lo guardano loro e non riusciamo più a comprenderlo.
Ci troviamo a chiederci quando è stata l’ultima volta che noi siamo stati bambini, che abbiamo agito esclusivamente per rincorrere un sentimento o un ideale, solo perchè era giusto senza chiederci nemmeno per un attimo se fosse o meno conveniente per noi stessi. Saremmo capaci di farlo adesso? E ancora: abbiamo davvero imparato dagli errori del passato oppure “passiamo il tempo a preoccuparci che i nostri figli mangino abbastanza, che non prendano freddo e poi scendiamo in piazza a festeggiare la guerra“?
Un romanzo che arricchisce il lettore, impregnato della tenerezza e innocenza dei protagonisti, che ci strappa qua e là qualche sorriso, ma che soprattutto commuove fino alle lacrime.
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