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Con Uomini sulla luna Laura Coltelli offre al pubblico italiano una raccolta di racconti di Simon J. Ortiz corredata da alcune note esplicative un'argomentata postfazione e una bibliografia scelta dell'affermato scrittore indiano-americano noto soprattutto come poeta. La forza evocativa della parola è di importanza centrale per un popolo la cui cultura si è tramandata oralmente per secoli e Ortiz anche nella sua veste di storyteller che affida a delle storie scritte il compito di preservare i frammenti e la memoria della sua gente intende conservare quel “senso di intimità e di immediatezza” proprio della narrazione orale e usa un linguaggio poetico conciso e concreto consapevole del potere che ha la parola di trasformare l'esperienza in conoscenza. Nato nel 1941 ad Acoma il pueblo del New Mexico fondato nel VII secolo che è il luogo abitato più antico degli Stati Uniti Ortiz si fa portavoce della tradizione millenaria del suo popolo in questi ventisei racconti ambientati tra la fine degli anni sessanta e i primi anni ottanta del Novecento e dipinge a volte con malinconia a volte con ironia e umorismo il mondo indiano “sopravvissuto” e i suoi amari o tragicomici contrasti con quello dei bianchi. Le vicende possono aver luogo in città o nella riserva al tavolo di un bar o in un ospedale; il punto focale può essere lo sbarco sulla luna trasmesso da un televisore l'insegna di un distributore di benzina un autobus con cui si torna a casa un'uniforme grigia a brandelli un aquilone tenuto da un bambino un dollaro d'argento un involtino di granturco un pezzo di legno: attraverso un'immagine l'autore cattura uno stato d'animo che è fulcro della storia lo drammatizza gli dà forma e sostanza senza sentimentalismi senza evocare pietà; lo consegna al lettore perché mediti sugli eventi passati presenti e futuri sull'incontro/scontro fra culture. Le storie raccontate di padre in figlio le visioni i canti risanatori e i sogni si intersecano con i fatti della narrazione chiamati a sopire le ansie a perpetuare i valori a tentare di decifrare le contraddizioni dell'oggi e le tensioni con la “legge” dei bianchi che segue criteri estranei alla cultura indiana e che intende amministrare la giustizia dando per azzerato il peso del genocidio commesso.
Clara Bartocci
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