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Anno edizione: 2004
Anno edizione: 2000
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Come è riuscito, il lettore che mi precede, a leggerlo tutto di un fiato per me è un mistero, oppure lui ha trovato che in apnea avesse tutto un'altro sapore, chissà. Comunque i gusti non si discutono. Personalmente l'unico giudizio positivo che posso dare è il seguente; per fortuna ho preso il tascabile, il vero dolore sarebbe stato investirci più soldi.
Diciottesimo secolo, Honfleur-Normandia: nasce Martin Latour Quiros, un bambino deforme dallo sguardo blu come il mare... uno sguardo però terrificante, inquietante, di un bambino che non piange...di un bambino che sibila! Temuto ed evitato praticamente da tutti, Latour si rivela essere un bambino con un'intelligenza fuori dal comune, una straordinaria abilità manuale e un'ossessione: il dolore fisico, a cui è insensibile fin dalla nascita e del quale vuole a tutti i costi scoprire la sede, il segreto. A questo dedicherà la propria vita fin da giovanissimo, quando si manterrà lavorando come aiutante di un vecchio impagliatore d'animali, che l'inizierà all'anatomia. Questa sarà la sua occupazione principale durante il suo peregrinare in caccia degli assassini di sua madre, nel trasformarsi in un serial killer ante litteram, mietendo vittime di cui dissezionerà i cadaveri alla sincopata ricerca dell'organo del dolore di cui si ritiene privo. Fino al picco della sua esperienza: l'incontro con il Marchese De Sade, cultore del dolore fisico, di cui diventerà valletto, scrivano, interlocutore... trovando la prorpia parte mancante, completando il vuoto che l'assenza di dolore ha lasciato nella sua vita. Grande romanzo, ottima opera prima, questo Il valletto di De Sade (Ponte alle Grazie) è un romanzo storico in cui realtà e finzione si incastrano in un meccanismo perfetto in cui la tensione del thriller sposa l'analisi dell'umana sofferenza, della crudeltà, del fatto che il confine tra bene e male, tra giusto e sbagliato alla fine è una questione di punti di vista, di prospettive... di background affettivo. Sadico!
Bellissima storia, enigmatico personaggio..l'ho letto tutto d'un fiato e non l'ho trovato assolutamente confusionario..interpretando i passaggi di persona in persona come un'entrata maggiore nella "psicologia del libro". Una lettura davvero piacevole!
Recensioni
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