L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 2019
Anno edizione: 2019
Anno edizione: 2019
Promo attive (0)
Con una scrittura cruda, a volte persino violenta, il romanzo trascina il lettore nelle zone più intime della mente di un uomo tormentato.
«Una lingua spiccatamente sperimentale, a metà strada tra quella ruspante di un certo minimalismo sporco, vitale, e quella evocativa dell'invocazione religiosa, annidata nelle trame carnali del reale» - Orazio Labbate, La Lettura
“I muri dei paesi, i muri nel mio paese, devono restare intonsi, non si deve sapere nulla di quello che accade dentro.”
Un piccolo paese di campagna, ci si conosce tutti. Impossibile non annoiarsi. In particolare se hai tredici anni, la scuola è finita, fa caldo e i vestiti ti si appiccicano addosso. Capita che a voler passare il tempo poi si diventa curiosi e con un binocolo in mano si possono vedere tante cose. Nascosto tra le fronde di un albero, Michele scopre che la colf del notaio, tutti i pomeriggi, incontra uomini. Ogni giorno uno diverso. È come stare al cinema senza pagare il biglietto. Il conto arriva quando viene scoperto dalla donna, trascinato per un orecchio e rinchiuso a chiave dentro il suo armadio. Imprigionato e al buio, Michele è costretto a una rivelazione che segnerà per sempre la sua vita.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Ci sono libri che non possono essere letti con leggerezza, perché necessitano di una conoscenza approfondita della materia letteraria. È questo il caso di Vani d’ombra, romanzo capace di sbalordire per la sua architettura. Fin dalle prime pagine capiamo bene in cosa ci stiamo imbattendo, ossia, nella storia di un individuo disturbato, schizofrenico, che lotta contro se stesso, contro il mostro che è in lui. Un mostro generato da un trauma che sa accarezzarlo, amarlo e tradirlo. Mentre leggevo, mi sono venuti in mente autori come Thomas Bernhard e José Saramago, sia per lo stile usato da Innocenti, che fa largo uso del verso infinito; sia per quel modo di delineare con razionalità l’assurdo. Ottimo
Sono vani, ma anche angoli bui, pareti piene di chiodi, gabbie fatte di ossessione. Claustrofobia e soffocamento, ma anche acutezza e apertura di un pensare laterale che spazia come un faro, anzi come un periscopio che emerge dagli abissi. Sono una lettrice vorace, ma questo libro ho dovuto gustarlo a piccoli bocconi, perché è contorto, cólto, impegnativo e dà tanto in cambio della poca luce che toglie. Un protagonista sui generis, immenso e tolale, che impara a trasformare i suoi fardelli in altari consacrati, i suoi tabù in totem, i disagi in occasioni. Michele giganteggia e incombe, oscura, invade e allaga come un incubo. È onnipresente e inquietante, ma magnifico. Insomma, Innocenti ha scritto una grande storia, che impatta come un megalite, ma ha la raffinatezza di una dettagliata miniatura.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore