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Anno edizione: 1997
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Se ci si dovesse – ingiustamente – limitare all’ascolto di un solo disco di Janet Jackson, “The Velvet Rope” sarebbe l’album imprescindibile in quanto magnum opus, picco creativo del suo percorso musicale. Figlio di una tormentata gestazione, questo ambizioso ed eclettico progetto non suona affatto datato, malgrado siano trascorsi più di 20 anni dalla sua pubblicazione, tanto da essere considerato ancora oggi una fonte di ispirazione per chi si cimenta con le sonorità R&B più raffinate ed alternative al mainstream. Il suo nucleo tematico, incarnato dalla potente immagine simbolica del titolo, è frutto di un confronto tutt’altro che indolore con i più oscuri demoni personali e si ramifica in un’ampia gamma di sfumature e contenuti, dalla celebrazione dell’autostima e della libertà sessuale alla condanna dell’omofobia e delle violenze domestiche, dal bisogno di vivere la propria vita con autenticità al fardello talvolta insostenibile della solitudine. Il successo globale dell’album fu assicurato dalla dance elegiaca di “Together Again”, il singolo di Janet più venduto a livello internazionale, ma è forse nei cosiddetti “deep cuts” che il disco riserva le sorprese più gradite: è il caso dell’ipnotica e profetica “Empty”, che raccoglie lo sfogo di chi idealizza una persona conosciuta esclusivamente online. Come nel precedente album del 1993 ("janet."), anche qui abbondano le citazioni e i rimandi ad un passato musicale che rivive con straordinaria freschezza nei campionamenti, attualizzato in maniera funzionale alle esigenze espressive delle singole tracce.
Non riesco a credere che nessuno abbia mai recensito questo capolavoro. Il disco più bello di Janet ma anche quello più copiato, citato, usato come falsariga nei vent’anni successivi da decine di artisti black e non. Sto aspettando con ansia una riedizione, magari in versione de luxe ma evidentemente Janet in fase discendente non ha molto appeal commerciale. Consigliato comunque. Voto: 100.
Recensioni
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