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Chi riuscirà a smascherare i Lupi di Venezia?
«Alex Connor raggiunge un equilibrio narrativo che si divide tra storia, fiction e caratterizzazione di un elemento spesso tralasciato nei romanzi dedicati agli artisti realmente vissuti: l’interpretazione del loro spirito.» - Marcello Simoni
Venezia, XVI secolo. Dopo un disperato tentativo fallito di assassinare il suo aguzzino, Marco Gianetti fugge con la sua amante, Tita Boldini. Angosciato dai crimini che pesano sulla sua coscienza, in cerca di redenzione si è rivolto all'enigmatico olandese Nathaniel der Witt. Ma der Witt brama vendetta: è giunto a Venezia per indagare su una serie di brutali omicidi che hanno sconvolto la città; omicidi legati ai famigerati Lupi di Venezia, ai quali non perdona l'assassinio di sua figlia. Con il suo nuovo alleato, sotto la minaccia dello spietato Pietro Aretino, der Witt inizia la sua ricerca. Mentre a uno a uno i Lupi cominciano a essere scoperti, Marco Gianetti crede di aver trovato finalmente la pace. Ma la vita di qualcuno che gli è molto vicino potrebbe essere in grave pericolo e una spia un tempo fedele ad Aretino, Adamo Baptista, minaccia di svelare i segreti di Marco: la Serenissima è sempre più un luogo sinistro e la sete di sangue dei Lupi di Venezia non è ancora placata...Carino il plot, anche se la descrizione di Pietro Aretino che più cattivo e più sordido non si può neppure con il candeggio alla fine più che drammatica appare un pò comica . Poi tutto concentrato sulla sordida trama dei delitti sparisce l' ambientazione storica , e a parte qualche sporadica citazione del Doge o del consiglio dei 40 poteva essere nell attuale Città del Messico o nella Roma imperiale e non cambiava molto . Sarebbe ambientata in una città stato con istituzioni diverse dal resto del mondo che poco prima si era battuta contro praticamente tutta l' Europa e chi se ne accorge ? Comunque si legge , forse leggerò i due seguiti, psriamo migliori
Sarà che io sono di parte amando Venezia, ma Alex Connor non ne sbaglia una. Seppur la città non venga descritta alla Tolkien, l'immedesimazione è istantanea e completa. Trama buona, finale non banale
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