L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Prezzo minimo ultimi 30 giorni: 3,20 €
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Non mi ha tradito neppure qui, in questi brevi racconti, Mancassola, che è lucidamente poetico in tutto. Grazie ancora.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Marco Mancassola lascia Mondadori per tornare alle dimensioni più familiari di minimum fax (di Pequod i suoi racconti d'esordio). Accompagnati dalle fotografie di Pierantonio Tanzola videomaker padovano con cui Mancassola ha prodotto nel 2003 un documentario sulle arti minori della provincia veneta i due nuovi racconti approfondiscono e sublimano il tema a lui più caro la morte con i suoi riti di passaggio. Due voci si alternano ora in presa diretta ora in forma di racconto all'imperfetto per raccontare la storia di tre fratelli alla fine degli anni ottanta. Il maggiore muore a ventisette anni di Aids dopo un cammino costellato da innumerevoli incidenti lasciando il fratello minore Hans alle prese con il tentativo vano di elaborarne la perdita. Intorno un padre e una madre messi in scacco da un più grande fallimento e gli anni dell'adolescenza la scuola l'estate. Perché il passaggio si compia perché Hans possa riprendere fiato dalla notte in cui il fratello era entrato in coma è necessario imparare a "distinguere immaginazione e ricordo". Tornare indietro a scandagliare i fatti per estrarre solo ciò che non gli appartiene per riuscire a separare se stesso il suo nucleo originario da quello del fratello morto. "Brucia innocenza brucia. Brucia ingenuità brucia incoscienza": versi riadattati ripresi da quel mito di eterna giovinezza che è stato Kurt Kobain a cui non a caso nel 2002 Tommaso Pincio dedicò una biografia a chiave. Ma Hans non è un ribelle lui non "graffia la storia" perché è "incapace di quel disagio che brucia perché si adatta a tollerare anche quel che è peggiore". Dunque non resta che restare ancorati al proprio ruolo e al proprio nome. Anche se può capitare che venga confuso con quello di chi l'ha preceduto. Viene il momento al "ventisettesimo anno" di abbandonare i fratelli al proprio passato. I fratelli elettivi di Hans sono Stig Dagerman lo scrittore svedese morto suicida a trentuno anni Silvio D'Arzo morto di tisi a trentadue anni e Pier Vittorio Tondelli morto di Aids a trentasei anni. Anni da compiere e superare nel tentativo di appartenere a una più vasta comunità letteraria il cui sogno infantile era quello di "narrare sempre un'unica definitiva storia a lieto fine". Anche qui come in altre prove la scrittura è all'altezza del compito: ricca ripetitiva intima perseguita il protagonista con l'insistenza di tante domande e di tanto dolore chiuso in gola.
Camilla Valletti
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore