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Anno edizione: 2011
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La succinta ma valida biografia del professor Zecchini, incentrata sulla figura del giovane condottiero arverno che guidò l’ultima resistenza gallica, va a colmare l’incomprensibile lacuna storiografica riguardo a un personaggio che, viceversa, fu oggetto d’interesse per molti autori classici (lo stesso Cesare, Cassio Dione, Floro, Plutarco, Strabone, Orosio). La monografia si concentra in maniera prevalente sulla rivolta del 52 a.C. e sugli opposti talenti politici e militari del proconsole romano G. G. Cesare e del re arverno, sottraendo la narrazione dei fatti da ogni infingimento romantico o motivazione idealistica per riconsegnare l’azione dei protagonisti alla dura concretezza del potere e della gloria personale. Per quanto Avaricum, Gergovia e Alesia non fossero dei centri di rilevanza paragonabile a quella di Siracusa, Sagunto, Cartagine, Alessandria o Gerusalemme, i loro nomi suonano ancora oggi familiari per ogni appassionato di storia e l’assedio delle loro mura offre il destro all’A. per illustrare le superiori capacità poliorcetiche e logistiche delle legioni e dei loro comandanti. Eppure, anche se il racconto delle guerre galliche è popolato da personaggi non certamente minori per la storia dell’Urbe – Quinto Cicerone, fratello dell’oratore; Lucio Cesare, cugino del proconsole; Publio Licinio Crasso, figlio del triumviro; Irzio, il legato che aggiunse un ottavo libro ai «Commentarii» e che (ma questo l’A. non lo ricorda), morì nell’anno del suo consolato sotto le mura di Modena, forse per mano di Ottaviano; Marco Antonio, che partecipò all’assedio di Alesia (ma che pure non è menzionato da Zecchini) – e da capi galli importanti e valorosi – Vercassivellauno, Eporedorige, Viridomaro, Commio i nomi di alcuni di essi –, non si può non notare come sia la figura di Vercingetorige, insieme a quella di Cesare, a stagliarsi nettamente sopra tutte le altre. Il volume è completato da un ampio corredo di apparati: bibliografia, indici, cartine. Interessantissimo.
La succinta ma valida biografia del professor Zecchini incentrata sulla figura del giovane condottiero arverno che guidò l’ultima resistenza gallica va a colmare l’incomprensibile lacuna storiografica riguardo a un personaggio che, viceversa, fu oggetto d’interesse per molti autori classici (lo stesso Cesare, Cassio Dione, Floro, Plutarco, Strabone, Orosio). La monografia si concentra in maniera prevalente sulla rivolta del 52 a.C. e sugli opposti talenti politici e militari del proconsole romano G. G. Cesare e del re arverno, sottraendo la narrazione dei fatti da ogni infingimento romantico o motivazione idealistica per riconsegnare l’azione dei protagonisti alla dura concretezza del potere e della gloria personale. Per quanto Avaricum, Gergovia e Alesia non fossero dei centri di rilevanza paragonabile a quella di Siracusa, Sagunto, Cartagine, Alessandria o Gerusalemme, i loro nomi suonano ancora oggi familiari per ogni appassionato di storia e l’assedio delle loro mura offre il destro all’A. per illustrare le superiori capacità poliorcetiche e logistiche delle legioni e dei loro comandanti. Eppure, anche se il racconto delle guerre galliche è popolato da personaggi non certamente minori per la storia dell’Urbe – Quinto Cicerone, fratello dell’oratore; Lucio Cesare, cugino del proconsole; Publio Licinio Crasso, figlio del triumviro; Irzio, il legato che aggiunse un ottavo libro ai «Commentarii» e che (ma questo l’A. non lo ricorda), morì nell’anno del suo consolato sotto le mura di Modena, forse per mano di Ottaviano; Marco Antonio, che partecipò all’assedio di Alesia (ma che pure non è menzionato da Zecchini) – e da capi galli importanti e valorosi – Vercassivellauno, Eporedorige, Viridomaro, Commio i nomi di alcuni di essi –, non si può non notare come sia la figura di Vercingetorige, insieme a quella di Cesare, a stagliarsi nettamente sopra tutte le altre. Il volume è corredato da un ampio corredo di apparati: bibliografia, indici, cartine. Interessantissimo.
Recensioni
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Il libro analizza la conquista romana della Gallia e racconta la storia di un giovane condottiero che vi si oppose.
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