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Anno edizione: 2008
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Giampiero Maccioni è nato nel 1942 in Sardegna, Iglesias (Cagliari) dove abita. Sposato, padre di tre figlie e due nipoti. Trapiantato di cuore dal 1996 è presidente dell’Associazione Sarda Trapianti “Vita Nuova Onlus” intitolata allo scomparso cardiochirurgo Dott.Alessandro Ricchi, ispiratore e animatore della stessa. Socio fondatore e primo segretario nazionale (2003-2006) della LIVER-POOL” – Federazione Nazionale Associazioni di Volontariato Malattie Epatiche e Trapianto – Onlus: attualmente consigliere nazionale. La sua attività professionale di tecnico e dirigente delle attività minerarie italiane inizia nel 1964 e termina nel 1993 presso le società minerarie delle partecipazioni statali come l’EGAM e l’ENI. Nell’ultimo periodo è anche consigliere di amministrazione di diverse società di riconversione industriale. Consigliere Comunale di Iglesias (1971-1981), fondatore e primo presidente del Consorzio Industriale di interesse regionale (1974-1980). Ha sempre svolto un ruolo importante nel sociale e nel volontariato socio sanitario dai tossicodipendenti (Comunità EXODUS-Emmaus - Segretario Coordinamento Regionale Comunità Terapeutiche) ai sofferenti mentali (socio fondatore e Segretario Associazione Eta Beta Onlus) e attualmente nel settore della donazione e trapianto di organi a livello sardo e nazionale. Ufficiale in congedo dell’Esercito Italiano (Divisione Folgore) è presidente della sezione UNUCI (Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d’Italia) di Iglesias. Ha promosso una campagna una campagna di sensibilizzazione e di promozione tra gli iscritti in collaborazione con le campagne nazionali organizzate dalle associazioni di volontariato ed il competente Ministero della Salute, proponendo altresì, anche attraverso il coinvolgimento del Ministero della difesa, analoghe attività nel più ampio settore delle forze armate italiane.
SCHEDA LIBRO Il GENERE L’opera rientra nel filone dei temi autobiografici. In essa si coglie una narrazione volta al richiamo di un tempo e di vicende appartenenti alla sfera del vissuto personale. Si ritrova una narrazione lucida e attenta a non trascurare alcun particolare dove, la cronologia degli eventi, risulta essere tanto consequenziale, nella sua minuziosità, da far si che la lettura risulti dinamica e incalzante; senza mai trascurare il respiro ampio di una riflessione che ricostruisce mirabilmente e con intensità profonda la condizione esistenziale dell’autore. Il CONTENUTO Il libro racconta la storia di un uomo che si trova al bivio della propria esistenza; quando un’improvvisa, quanto grave malattia cardiaca, irrompe sui ritmi sereni della sua esistenza, determinandone uno sconvolgimento inatteso e pieno di incognite. Attraverso la narrazione dei fatti accaduti, il narratore conduce, simbolicamente per mano, il lettore all’interno di un mondo che muove i suoi tempi, i progetti e le aspettative in un divenire che si nutre solo delle certezze dell’istante, come unico, concreto, leggero appiglio che riesce a giustificare l’essenza della sua vita. Ne risulta un viaggio drammatico che l’autore affronta con la leggerezza della coscienza dell’uomo forgiato dal suo vissuto, ma anche con l’ingenua purezza di un’attesa bambina, alimentata da una delicata e, nel contempo profonda, fede cristiana.L’elemento di riflessione che più emerge dal libro si raccoglie nell’infinita e inequivocabile contraddizione che si raccoglie in ogni esistenza umana: il conflitto fra morte e vita. GLI OBIETTIVI Il libro si rivolge ad un lettore generico poiché scritto in chiave autobiografica e in forma narrativa. È evidente però il suo carattere di denuncia che, senza mai sfociare sull’instabile e inconsistente terreno della polemica, mirabilmente offre temi di profonda riflessione, sia sui modelli operativi, sia sull’assistenza al malato, espressi dal contesto sanitario italiano.
Recensioni
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