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La vita è una guerra ripetuta ogni giorno - Oriana Fallaci - copertina
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La vita è una guerra ripetuta ogni giorno
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La vita è una guerra ripetuta ogni giorno - Oriana Fallaci - copertina

Descrizione


«Chi dice di non aver paura della guerra o è un cretino o è un bugiardo.»

In guerra non «spari garofani. Spari pallottole, bombe, e uccidi innocenti». E anche in tempo di pace la guerra è sempre in agguato, in ogni sua forma. Oriana Fallaci ha attraversato la gran parte delle guerre del Novecento, certo quelle più feroci, senza mai tirarsi indietro, a costo di rischiare la vita. E lo ha fatto testimoniando, ogni volta, l'orrore e la disumanità dei conflitti. In questo libro, quasi un testamento della più grande corrispondente di guerra del Novecento, sono raccolte tutte le sue principali battaglie? da Budapest a Beirut, dal Vietnam alla Grecia dei colonnelli, dalla guerra del Golfo allo scontro finale contro l'Islam e la malattia. Brani indimenticabili, che testimoniano che Oriana non si è mai arresa perché, come scrive lei stessa: «Io non voglio morire neanche da morta».

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Dettagli

2019
Tascabile
19 marzo 2019
236 p., Brossura
9788817116114

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Sentire di odiare la guerra

"In quegli anni imparai a odiare la guerra... a comprenderne la illogicità, la imbecillità, la follia.". Oriana Fallaci guerreggiò a vita con la guerra, avendone visto le inutili e aberranti carneficine, le violenze impensabili, le stragi gratuite e programmate. "La vita è una guerra ripetuta ogni giorno" è un'autobiografia lineare, combattiva, schierata, mentre si ha voglia di piangere e di imprecare: perché le ingiustizie annientano e defenestrano solo gli anelli deboli della catena sociale. La scrittrice ripercorre le tappe salienti della sua carriera di giornalista-corrispondente di guerra; soffermandosi su alcuni conflitti che hanno maggiormente condizionato il suo amore per la libertà, ella impartisce lezioni di coraggio atti a gridare le ragioni contrastanti gli armamenti bellici internazionali. Così, di volta in volta, la si ritroverà a Budapest allorché tratteggiava una panoramica della rivolta del 1956, o a Detroit ai tempi delle rivolte razziali. Ma anche in viaggio verso il Vietnam, il Pakistan, e verso i pozzi petroliferi dati in fiamme durante la prima guerra del Golfo. L'ultimo capitolo lei stessa lo definì "un rapporto di guerra" dato che illustrava, giustappunto, "il rapporto tra due nemici che mirano a distruggersi, come alla guerra.". La guerra era quella temibile contro il cancro ai polmoni. Una guerra ventennale, e malvagia e bandita e prepotente. Una guerra silenziosa. E vittoriosa, per il cancro. "Mi dicevo: ce l'ho fatta la volta scorsa e ce la farò di nuovo. Be', ho perso la scommessa." ... "ma con una sorta di scommessa puntavo sul non-morire."

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Sentire di odiare la guerra

"In quegli anni imparai a odiare la guerra... a comprenderne la illogicità, la imbecillità, la follia.". Oriana Fallaci guerreggiò a vita con la guerra, avendone visto le inutili e aberranti carneficine, le violenze impensabili, le stragi gratuite e programmate. "La vita è una guerra ripetuta ogni giorno" è un'autobiografia lineare, combattiva, schierata, mentre si ha voglia di piangere e di imprecare: perché le ingiustizie annientano e defenestrano solo gli anelli deboli della catena sociale. La scrittrice ripercorre le tappe salienti della sua carriera di giornalista-corrispondente di guerra; soffermandosi su alcuni conflitti che hanno maggiormente condizionato il suo amore per la libertà, ella impartisce lezioni di coraggio atti a gridare le ragioni contrastanti gli armamenti bellici internazionali. Così, di volta in volta, la si ritroverà a Budapest allorché tratteggiava una panoramica della rivolta del 1956, o a Detroit ai tempi delle rivolte razziali. Ma anche in viaggio verso il Vietnam, il Pakistan, e verso i pozzi petroliferi dati in fiamme durante la prima guerra del Golfo. L'ultimo capitolo lei stessa lo definì "un rapporto di guerra" dato che illustrava, giustappunto, "il rapporto tra due nemici che mirano a distruggersi, come alla guerra.". La guerra era quella temibile contro il cancro ai polmoni. Una guerra ventennale, e malvagia e bandita e prepotente. Una guerra silenziosa. E vittoriosa, per il cancro. "Mi dicevo: ce l'ho fatta la volta scorsa e ce la farò di nuovo. Be', ho perso la scommessa." ... "ma con una sorta di scommessa puntavo sul non-morire."

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"In quegli anni imparai a odiare la guerra... a comprenderne la illogicità, la imbecillità, la follia.". Oriana Fallaci guerreggiò a vita con la guerra, avendone visto le inutili e aberranti carneficine, le violenze impensabili, le stragi gratuite e programmate. "La vita è una guerra ripetuta ogni giorno" è un'autobiografia lineare, combattiva, schierata, mentre si ha voglia di piangere e di imprecare: perché le ingiustizie annientano e defenestrano solo gli anelli deboli della catena sociale. La scrittrice ripercorre le tappe salienti della sua carriera di giornalista-corrispondente di guerra; soffermandosi su alcuni conflitti che hanno maggiormente condizionato il suo amore per la libertà, ella impartisce lezioni di coraggio atti a gridare le ragioni contrastanti gli armamenti bellici internazionali. Così, di volta in volta, la si ritroverà a Budapest allorché tratteggiava una panoramica della rivolta del 1956, o a Detroit ai tempi delle rivolte razziali. Ma anche in viaggio verso il Vietnam, il Pakistan, e verso i pozzi petroliferi dati in fiamme durante la prima guerra del Golfo. L'ultimo capitolo lei stessa lo definì "un rapporto di guerra" dato che illustrava, giustappunto, "il rapporto tra due nemici che mirano a distruggersi, come alla guerra.". La guerra era quella temibile contro il cancro ai polmoni. Una guerra ventennale, e malvagia e bandita e prepotente. Una guerra silenziosa. E vittoriosa, per il cancro. "Mi dicevo: ce l'ho fatta la volta scorsa e ce la farò di nuovo. Be', ho perso la scommessa." ... "ma con una sorta di scommessa puntavo sul non-morire."

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Conosci l'autore

Oriana Fallaci

1929, Firenze

Oriana Fallaci (Firenze, 29 giugno 1929 – Firenze, 15 settembre 2006) è stata una scrittrice e giornalista italiana. Fu la prima donna in Italia ad andare al fronte in qualità di inviata speciale. Come scrittrice, con i suoi dodici libri ha venduto venti milioni di copie in tutto il mondo.Ha intervistato i grandi della Terra e come corrispondente di guerra ha seguito i conflitti più importanti del nostro tempo, dal Vietnam al Medio Oriente. I suoi libri sono tradotti in tutto il mondo. Ha scritto:  I sette peccati di Hollywood (1958), Il sesso inutile (1961), Penelope alla guerra (1962), Gli antipatici (1963), Se il Sole muore (1965), Niente e così sia (1969), Quel giorno sulla Luna (1970), Intervista con la storia (1974), Lettera a un bambino mai...

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