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Emiliano Poddi scrive, con impeccabile senso del ritmo e con una sorprendente adesione umana alle cose della vita, un romanzo che alterna epica e racconto intimista, spionaggio, tragedia e spigliata commedia d'amore.
«Uno dei romanzi più convincenti e appassionanti degli ultimi tempi, supplementari compresi» – Pagina99
Saša Belov e Kevin Joyce inseguono un sogno: vincere la medaglia d'oro del basket alle Olimpiadi di Monaco del 1972. Uno si è allenato all'ombra della colossale statua della Grande Madre Russia a Stalingrado, l'altro sui campetti di cemento tra i grattacieli di New York. Quando arrivano allo scontro conclusivo, Usa-Urss non sarà solo una partita memorabile, sarà per sempre legata ai tre secondi più leggendari, contraddittori e ingarbugliati della storia dello sport. Molti anni dopo, inchiodato davanti alla replica notturna di quei quaranta minuti, il narratore viene sbalzato in un mondo che non esiste più, riportato alle estati della sua infanzia nel campetto di pallacanestro. Insieme a lui, stiamo con Kevin Joyce e Saša Belov in una partita che incolla alla pagina fino a quei controversi tre secondi finali. Emiliano Poddi scrive, con impeccabile senso del ritmo e con una sorprendente adesione umana alle cose della vita, un romanzo che alterna epica e racconto intimista, spionaggio, tragedia e spigliata commedia d'amore. Un romanzo in cui il palleggio risuona "come il battito del cuore".
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
il libro mescola piano privato, vicenda pubblica e finzione; l'autore ricostruisce una delle partite più note della storia del basket e delle olimpiadi; a Monaco 1972 per la prima volta gli USA - che hanno sempre inviato squadre di universitarie e continueranno fino al 1988 quando verrano sconfitti di nuovo - vengono sconfitti dall'URSS - ennesima tappa della guerra fredda combattuta anche nello sport. La sconfitta . in un'olimpiade insanguinata dall'uccisione di 11 ostaggi tra atleti e dirigenti della delegazione israeliana in seguito all'incursione nel villaggio olimpico di un commando di Settembre Nero - è epocale anche perché gli ultimi tre secondi di gioco vengono rigiocati due volte dopo l'intervento dell'allora presidente della federazione, Poddi narra la vicenda dal punto di vista dei due atleti - Sasa Belov e Kevin Joyce protagonisti dell'ultimo contestato tiro. Gli americani non ritirarono la medaglia d'argento e lasciarono vuoto il podio. L'autore mescola la vicenda pubblica con quella privata - la partita diventa la scintilla che dà inizio alla storia d'amore tra i due genitori - lui nascerà tre anni più tardi. Nella ricostruzione Poddi mostra un affetto enorme per il basket e una smisurata capacità di narrare anche in un contesto di fatti storici. Il libro è estremamente godibile per chi ha passione per il basket.
Recensioni
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