Vivere, pensare, guardare

Una voce intelligente, rinfrescante rispetto ai troppo numerosi studiosi inaccessibili, un pensiero libero, che coniuga filosofia, psicoanalisi, arte e neurobiologia, senza sussiego. I soggetti sono molto vari: dalla lettura alla fotografia, dalla malattia alla scrittura, connotati da una ricerca da archivista che restituisce profondità alle idee nel loro svolgersi lungo i secoli.

Husvedt è una grande narratrice, ma in questi brevi saggi raggiunge risultati veramente straordinari. Associando spunti personali ai risultati delle neuroscienze, Hustvedt apre spiragli su chi siamo e come siamo diventati così. La forma saggistica le permette di non accontentarsi di risposte schematiche; le intuizioni rimettono in gioco acquisizioni cognitive, e preziosi sono i riferimenti a vari studiosi prevalentemente filosofi, psicologi e neurobiologi, ma tutti attenti al rapporto tra ricerca scientifica e “mondo della vita”, e insoddisfatti delle usuali visioni del rapporto tra mente e corpo. La complessità della condizione umana richiede riflessioni lente e ricche, ma svolte in un linguaggio che concede pochissimo alla terminologia specialistica. Un libro eccellente e memorabile.